Lambo vanta una lunga serie di automobili sperimentali che non hanno mai visto la produzione in serie dal minivan del toro fino alla Athon, un’auto molto particolare con un nome di importanza storica.
Può capitare che un marchio arrivi leggermente in ritardo sui tempi. Nel caso di Lamborghini e della sua supercar di oggi in particolare, si può tranquillamente parlare di arrivo in Zona Cesarini dal momento che la più spigolosa e puntuta auto mai presentata dalla casa, più spigolosa anche della Countach che già di per se aveva una linea molto particolare, arrivò al pubblico solo nel 1980, anno in cui la moda stava già cambiando.
C’è da dire che gli anni ottanta non sono stati facili per la casa Lamborghini che nel febbraio del 1980 finì addirittura in liquidazione. Solo una corposa offerta dei fratelli Mimran, due uomini d’affari francesi, evitò il peggio risollevando rapidamente le sorti della casa di Sant’Agata che non era mai andata così vicina al fallimento.
In questo contesto spiacevole però, Lambo riuscì a presentare una supercar, rimasta allo stadio di prototipo. L’auto non è molto famosa e i fans della casa scordano spesso di menzionarla quando parlano dei progetti presentati dalla casa nel corso del novecento. Ridiamo un po’ di lustro alla povera Athon.
Il nome della Lamborghini Athon è interessante: essendo la vettura una spider, i designer della vettura – realizzata da Bertone che con Lamborghini ha sempre avuto un ottimo rapporto di lavoro – pensarono a qualcosa he potesse riportare all’estate e al bel tempo e alla fine scelsero il nome di un’antica divinità egizia del sole, appunto. Del resto, con un aspetto così serio e spigoloso, un nome come “Lamborghini Miami” o “Lamborghini Palm” era da escludere a prescindere.
Dal punto di vista prettamente meccanico, l’auto era abbastanza esaltante. Si trattava di una barchetta a trazione posteriore e motore centrale, un V8 capace di erogare 260 cavalli. L’accelerazione da 0 a 100 non era particolarmente esaltante – parliamo di sette secondi e mezzo – ma la velocità massima di 274 chilometri orari rendeva l’auto molto desiderabile per i piloti sportivi.
La Athon comunque non venne mai concepita come auto da produrre in serie, piuttosto come un’operazione di mero marketing: Lamborghini pensava di poter guadagnare dei soldi rapidamente esponendola nel proprio museo, cosa che in effetti avvenne. L’unica vettura esistente è stata venduta su RM Sotheby nel 2011 alla bellezza di 487.000 Dollari il che rende l’auto – per quanto sia paradossale – un successo economico ottenuto in un momento molto difficile per il marchio.
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