Sicuramente non l’avrete mai sentita nominare anche perché il suo appellativo è un vero scioglilingua. Ecco la ragione per cui questa piccola e compatta spider dovrebbe interessare a qualunque collezionista di auto.
Al mondo ci sono una quantità semplicemente illegittima di marchi produttori di automobili, molti dei quali rimasti in attività per pochissimi anni e con appena una o due vetture famose costruite prima di chiudere bottega. Tra le case più interessanti ma sconosciute che abbiamo approfondito su questo portale non mancano costruttori di interessanti vetture come Pegaso, Sbarro e Facel Vega. Ma c’è un marchio proveniente dall’Asia di cui non avevamo ancora fatto parola.
Fondato nel 1986 nel mezzo di una vera rivoluzione nel mondo automobilistico, il marchio Tommykaira nasce in Giappone a Kyoto, una delle prefetture più importanti nonché popolate del paese nipponico. La casa si dà subito da fare già un anno dopo la fondazione, presentando una Mercedes-Benz 190 pesantemente modificata. Da qui in poi, il marchio capisce la sua strada specializzandosi nel difficile mondo del tuning.
Dopo un decennio passato a modificare automobili tedesche o giapponesi – ma soprattutto Made in Germany stando ai numeri – Tommykaira decide per di fare il grande salto: ecco che nel 1996 la casa, forse proprio guardando alla Germania dove le piccole spider della Porsche fanno fatturare milioni di Marchi alla casa di Stoccarda, presenta una vettura decisamente interessante.
La prima e l’ultima
La Tommykayra ZZ – si, per il nome potevano sforzarsi un po’ di più – si presentò al pubblico come la classica targa. L’auto sportiva decappottabile a due posti vantava tra le proprie caratteristiche salienti un tettuccio reclinabile con una forma davvero particolare ma soprattutto un vivace motore Nissan SR da poco meno di 200 cavalli che associato al peso ridotto dell’auto pari a circa 650 chilogrammi la rendeva un vero missile tascabile.
Secondo i dati ufficiali della Tommykaira la ZZ poteva staccare un impressionante 0-100 da ferma in 4 secondi netti per arrivare ad una velocità massima di 241 chilometri orari. Considerando il peso dell’auto e la potenza effettiva del motore, parliamo di cifre decisamente importanti. La storia dell’auto però si fa a questo punto molto travagliata nonostante un’accoglienza trionfale in Inghilterra per la ZZ che viene decantata dalla stampa del settore come “Mangiatrice di Lotus”.
Tommykaira infatti già nel 1999 si vede costretto a rivedere tutte le misure di sicurezza delle vetture prodotte perché giudicate dalle autorità europee “insufficienti” in base alle normative vigenti. Il danno economico causato da questa disattenzione della casa che sperava di poter importare le vetture comunque essendo un piccolo marchio indipendente verrà poi valutato sul mezzo miliardo di Yen.
Ciononostante, Tommykaira assorbì la botta presentando poco dopo nel 2000 la nuova ZZ-II, auto che si è conquistata una certa fama in Giappone ed in Europa. Il marchio è ancora attivo e chissà che non ci regali qualche perla nei prossimi anni.