Una pratica assai datata che, però, è sempre un “evergreen” della truffa, è quella dei falsi incidenti. Ecco qualche accorgimento da tenere a mente
Quando si parla di assicurazioni auto, la truffa e il raggiro sono sempre dietro l’angolo. E si può incorrere in diversi tipi di inconvenienti. Dalla stipula al falso incidente. Ecco come difendersi.
Da tempo l’Ivass raccomanda grande attenzione sul web. E’ sempre crescente il numero di siti che vantano di vendere polizze molto convenienti. Ma la truffa è spesso dietro l’angolo. Tra i consigli diramati nel corso del tempo dall’Ivass, quelli di controllare che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati. Ovviamente prima del pagamento del premio per non incorrere in spiacevoli inconvenienti. O, nel peggiore dei casi, raggiri.
In tal senso, un prezioso strumento per non rimanere “fregati” è proprio il sito dell’Ivass, che pubblica un elenco aggiornato di delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia. Sul sito dell’Ivass è possibile consultare anche il Registro unico degli intermediari assicurativi (Rui) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea. L’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione.
In generale, l’Ivass sconsiglia di dar credito alle proposte che arrivano tramite WhatsApp o tramite i social network. Il rischio è che dietro questo tam tam su Facebook (o altri social network) possano celarsi truffe. E, quindi, chi vorrebbe sostanzialmente solo risparmiare, in realtà si trova truffato dei propri soldi. Con l’incombenza, poi, di dover eventualmente denunciare l’accaduto.
Ma una pratica assai datata che, però, è sempre un “evergreen” della truffa, è quella dei falsi incidenti. Oggi vi spiegheremo come funziona il raggiro. E, soprattutto, come scoprirlo. Sostanzialmente, infatti, i truffatori organizzano i falsi incidenti con altre persone. Quindi, come vedete, serve sempre almeno un complice per inscenare il sinistro, che può essere un tamponamento in strada o una collisione nei parcheggi.
Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi (e che è dato anche dalla maggior parte delle compagnie) è quello di non ammettere colpe sulla scena, ma di ottenere un rapporto ufficiale da parte della polizia stradale o delle forze dell’ordine in generale.
A volte, la tecnica è più subdola, perché l’incidente è reale, ma i truffatori accollano danni extra, che magari sulla propria autovettura erano già esistenti. Anche in questo caso, il consiglio è di lasciare più prove possibili, attraverso foto di entrambe le autovetture, compilando poi il modulo sui dettagli dell’incidente in maniera accurata.
Infine, sui danni, ai mezzi e alle persone. A volte il truffatore è d’accordo con il meccanico. Quindi facciamo intervenire solo le officine consigliate dalle assicurazioni. Sono più sicure. Infine, a volte la persona incidentata inscena danni fisici eccessivi, per ottenere risarcimenti più corposi. Ovviamente, tramite la complicità di qualche medico o clinica senza scrupoli. Da quest’ultimo tentativo è molto più difficile difendersi.
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