Le automobili sono beni utilissimi a miliardi di automobilisti in tutto il mondo. E proprio per questo, bisogna sapere più cose possibili a riguardo per evitare di finire in guai di non poco conto.
Comprare un’automobile è sempre un passo in avanti davvero importante. In Italia i costi, spesso e volentieri, sono maggiori rispetto a quelli fissati in alcuni paesi dell’Unione Europea. Paradossalmente, quindi, conviene comprare più all’estero che in Italia. Proprio per questo, molti automobilisti italiani tendono a preferire di affidarsi a compratori esteri piuttosto che scegliere di acquistare in una concessionaria italiana.
E non solo per un concetto economico, ma anche per delle questioni relative al fisco. Ma al di là di ciò, è bene considerare che se vogliamo comprare un’auto direttamente da un altro paese, bisogna tenere conto della legge relativa alle targhe estere, peraltro aggiornata di recente. Di cosa si tratta e cosa c’è da sapere di più per quanto riguarda questo genere di veicoli “stranieri”?
Innanzitutto, per quanto riguarda le auto provenienti dall’estero, c’è da dire una cosa molto importante. A partire dall’1 febbraio, chi risiede in Italia ed è proprietario di un mezzo con targa estera può circolare sul territorio nazionale per tre mesi. Alla scadenza, il veicolo dovrà essere immatricolato in Italia o trasportato all’estero.
Fatta quersta importante e doverosa premessa, come detto in precedenza ad acquistare un’auto estera il più delle volte facciamo un affare. Gli stati più interessanti in tal senso sono Finlandia, Norvegia, Germania, Olanda, Danimarca, Polonia e Spagna. Qui si può pagare di meno per l’acquisto di un veicolo, anche se c’è poi da fare attenzione con costi secondari di tassazione e non solo, che portano la vettura ad avere spese complessive più onerose.
Da evidenziare poi che il contachilometri può essere modificato e l’imposta sul valore aggiunto non è uguale dappertutto. E poi ci sono i dazi doganali, che possono arrivare pure al 10% del prezzo d’acquisto. Per poter immatricolare un’automobile, che sia nuova o usata, c’è da fornire molti documenti.
Necessarie, terminato l’acquisto, targa provvisoria e assicurazione temporanea valida fino al confine. Per legge, infatti, appena tornate in Italia dovete ri-assicurare il veicolo. E ora torniamo alla legge sulle targhe estere. Perché? Di fatto, aumenta la convenienza dell’acquisto di un mezzo da un paese che non sia l’Italia.
Dopo novanta giorni, invece che sessanta, il mezzo dovrà essere immatricolato in Italia o trasportato all’estero. In più, è entrato in vigore il registro dei veicoli esteri; obbligo di iscrizione per cittadini italiani e stranieri che risiedono in Italia, che hanno un’auto intestata a un soggetto che risiede all’estero e la utilizzano per più di un mese. Ma anche mezzi immatricolati all’estero che sono di proprietà di lavoratori dipendenti che svolgono un’attività in un’azienda con sede fuori dall’Italia (ma confinante con la penisola).
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