I ritorni sono sempre molto graditi dagli italiani, soprattutto se si tratta di un glorioso passato motoristico. In questo caso, parliamo del mitico Piaggio Ciao, come potete vedere pure voi stessi.
Il 20° secolo si è contraddistinto enormemente come epoca motoristica di rilievo. Un secolo in cui lo sviluppo di automobili e motociclette si è spinto come mai prima, arrivando ai giorni nostri. L’Italia ha avuto un grande spazio sotto questo punto di vista, arrivando ad essere uno degli stati con più successi e risultati positivi dal punto di vista motoristico.
Lo dimostrano modelli di rilievo come la Vespa Piaggio, ma anche il mitico Ciao. Di quest’ultimo, forse si parla meno rispetto al ‘compagno/rivale’ certamente più conosciuto ed iconico – entrambi appartenenti al gruppo Piaggio. Scopriamo quindi qualcosa in più su questo modello così tanto conosciuto e apprezzato nell’immaginario collettivo del secolo scorso.
Modello semplice, tanto semplice da diffondersi a macchia d’olio molto presto. E’ stato prodotto per 39 anni dal 1967 al 2006, e di anno in anno ha colpito in pieno petto tanti giovani italiani. Prima di tutto per il suo costo ridotto, e poi anche per il fatto che potesse essere utilizzato praticamente da chiunque. Con tre milioni e mezzo di esemplari, il Ciao è stato il motorino (per così dire) più diffuso al mondo, diventando nel corso del tempo una grande icona della seconda metà del ‘900.
Del resto, consumava poco e costava meno. Ecco perché quindi, principalmente, ha lasciato il segno in più o meno ogni angolo del globo. Ed infatti, non a caso è ancora amatissimo ed in molti vorrebbero avere la chance di guidarlo di nuovo. L’obiettivo di avere meno emissioni possibili, purtroppo, mette il classico Ciao in una brutta posizione. O forse no?
Sembra incredibile, ma è tutto vero. Il Ciao Elettrico è a disposizione dal 2021. Non sarà la stessa cosa, ma la chance di poter prendere il nostro piccolo Ciao usato e renderlo più che al passo con i nostri tempi è davvero ghiotta. Ma non si tratta di un progetto targato Piaggio, bensì Ambra Italia.
L’idea dell’azienda è quella di offrire ai propri clienti la possibilità di sostituire il motore originale del veicolo con una batteria. In questo modo, da motorino il Ciao diventerebbe una vera e propria bicicletta elettrica (nessun bisogno di patentee ed assicurazione, quindi). Una soluzione originale per riportare alla luce un mezzo che sarebbe stato quasi certamente molto presto cosa per collezionisti.
A riguardo, comunque, alcune cose vanno chiarite. Il Ciao non è acquistabile, ma solo il kit per renderlo elettrico. E’ necessario quindi avere già un motorino a nostra disposizione – che però ricordiamo che non può più circolare nelle città a causa dell’eccessivo inquinamento che producono. Cosa serve quindi per rendere realtà questo kit su strada?
Avere un Ciao in ottime condizioni; in questo caso, per montare il kit sono encessari 2800 euro. Se però non è così, bisogna fare degli interventi. Magari dal nostro meccanico di fiudicia o chiedendo una consulenza ad Ambra Italia e alle sue officine con tanto di preventivo (4mila euro). Se non si detiene un Ciao, possiamo essere supportati dalla società nella ricerca di uno.
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