Per evitare certe situazioni imbarazzanti, sarebbe meglio lavarsi prima di prendere i mezzi pubblici specialmente in periodi particolarmente caldi come questi. Ecco cosa potrebbe succedere a chi…puzza troppo.
Quante volte vi siete ritrovati in questa spiacevole situazione prendendo i mezzi: salite sul bus o nella carrozza della metropolitana e improvvisamente un odore tremendo vi arriva alle narici. Nemmeno la mascherina FP2 riesce a contenerlo e avete ora due scelte, aspettare la corsa successiva o farvi la mezz’ora che vi separa dalla prossima fermata con una puzza tremenda nel naso!
La domanda sorge spontanea: assumendo che il passeggero che non ama particolarmente sapone ed acqua calda sia in possesso del biglietto e quindi perfettamente in regola, l’autista dell’autobus può costringerlo a lasciare il mezzo a causa del cattivo odore? Teoricamente, come stabilisce il regolamento affisso a bordo della maggior parte degli autobus, ci sono delle norme da rispettare a bordo dei mezzi pubblici e non seguirle può portare all’esclusione dal servizio o addirittura a commettere un reato nei casi più gravi.
Naturalmente, anche se molti di voi che prendono i mezzi in questo periodo ed assistono a scene poco gradevoli sperano il contrario, puzzare non è un reato e di conseguenza, un autista di un mezzo pubblico non può decidere di far scendere una persona solo perché non si è lavata. O no? Vediamo come si è risolto un caso molto recente in cui un guidatore di autobus ha deciso di prendere in mano la situazione.
A marzo di quest’anno ha fatto scalpore il caso di un autista di autobus che ha gestito a modo suo una situazione analoga in cui un passeggero non sembrava molto preoccupato del disagio degli altri passeggeri. L’uomo impegnato sulla Linea 71 che si sposta per Torino ha fermato il mezzo per chiedere ad un passeggero di scendere a causa del suo odore sgradevole dopo aver ricevuto più di una lamentela dai passeggeri.
Secondo la ricostruzione dei testimoni, l’autista avrebbe fermato il mezzo in Piazza Statuto chiedendo al passeggero “incriminato” di lasciare la vettura perché stava causando disagio agli altri passeggeri. L’uomo, un senzatetto che evidentemente a causa della sua difficile situazione non aveva avuto modo di curare la sua igiene personale, non ha però abbandonato la vettura ed alla fine il personale a bordo e ripartito dopo che a scendere sono stati i passeggeri infastiditi dall’odore che hanno atteso il mezzo successivo.
Sulla faccenda è stata aperta una indagine dal Gruppo Trasporti Torinese che ha deciso di approfondire la condotta dell’autista del bus per capire se si sia comportato o meno in modo appropriato: “La situazione è stata gestita per venire incontro alle lamentele e al disagio di alcuni passeggeri. Il fatto che il mezzo si sia fermato per la situazione è prassi, indagheremo però sui toni usati dal personale di bordo per capire se sono stati appropriati”, si legge nel comunicato.
Visto questo precedente in ogni caso e l’indagine aperta dal GTT che a quanto pare è ancora in corso la risposta è chiara: l’autista non può costringere un passeggero “puzzolente” a scendere e anzi la situazione di disagio potrebbe creare dei ritardi al servizio.
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