Il mondo dell’automobilismo sta per subite una rivoluzione senza precedenti. Ed ecco quindi che ciò mette d’accordo quasi tutti. Ma non per forza il vecchio è da buttare, come dimostra uno studio.
Le auto classiche. C’è chi le riconosce, chi le apprezza e chi le ama. Veicoli che hanno semplicemente fatto la storia dell’automobilismo e che ancora oggi hanno mercato, seppur diverso da quello che le riguardava anni fa. Anche loro, forse, saranno destinate a sparire con il tempo che passa.
Soprattutto dopo la ferrea ed appurata volontà da parte dell’Unione Europea di dire addio alle auto alimentate a benzina e diesel a partire dal 2035. In tal senso, Footman James – compagnia di assicurazioni per automobili classiche e speciali – ha fatto uno studio davvero molto interessante proprio sulla materia di sua competenza e che più gli appartiene. Dati che adesso scopriremo e che ad appassionati e collezionisti possono quantomeno fare sperare in vista del futuro.
Footman James ha portato avanti uno studio davvero molto interessante. Le auto classiche, a quanto è stato verificato, sono generalmente meno dannose per l’ambiente rispetto a quelle moderne, elettriche comprese. Una conclusione, questa, che tiene conto dell’uso limitato e limitatissimo delle vetture classiche durante l’anno. Ovviamente al contrario delle auto moderne, usate quotidianamente.
A quanto pare, la produzione delle nuove auto porta a generare una grande quantità di carbonio. Per fare un esempio un po’ più pratico, un’auto classica media nel Regno Unito emette 563 chilogrammi di CO2 all’anno (media di 1.931 km annui). I veicoli più recenti hanno emissioni di CO2 significativamente minori per chilometro, ma vengono usate di più generando così più carbonio.
Stiamo parlando di oltre 6 tonnellate di CO2 per un’auto come la Volkswagen Golf, utilizzatissima in tutto il mondo. Per quanto riguarda le auto elettriche, una moderna come il Polestar 2 arriva a ben 26 tonnellate di CO2 ancor prima di lasciare la fabbrica in cui è stata costruita. Un’auto classica media impiegherebbe oltre quarantasei anni per raggiungere le stesse emissioni di CO2 di una Polestar 2.
Tuttavia, nei prossimi anni le cose sono destinate a cambiare. Le case automobilsitiche raggiungeranno i loro obiettivi di produzione a emissioni zero. In ogni caso, l’amministratore delegato di Footman James, David Bond, non ha dubbi sullo studio dell’assicurazione che dirige.
Nonostante le auto classiche abbiano motori più vecchi e meno efficienti, e quindi che impattano sulla carta in maniera più grave rispetto a qualsiasi altro veicolo più recente, non si può dire lo stesso quando le auto si trovano “ai box”. Il problema rimane infatti l’impatto della produzione delle elettriche dal punto di vista ambientale.
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