Una scena che per gli agenti coinvolti sarà stata sicuramente memorabile, del resto non si vede tutti i giorni una lunga colonna di camion con dei mezzi corazzati da guerra a bordo. Ecco perché gli agenti li hanno bloccati.
Trasportare merci ingombranti può diventare un problema da spiegare agli agenti di Polizia ad un posto di blocco qualora queste non siano state assicurate come si deve a bordo del camion, autoarticolato o qualsiasi altro veicolo le stia portando da un punto X ad un punto Y per qualsiasi ragione. Chiedetelo ai camionisti che ieri si sono visti bloccare dalla Polizia Stradale mentre portavano un carico molto vistoso – e pericoloso – in giro per il paese.
Se siete tra le poche ditte al mondo autorizzate a trasportare mezzi corazzati appartenenti all’esercito, potete stare sicuri che la polizia vi fermerà prima o dopo per farvi qualche domandina di rito tipo: “Dove stai andando con quel carro armato da oltre cinquanta tonnellate, amico?”. E’ esattamente ciò che è successo ieri sulla A1 nel tratto che da Napoli porta verso Caserta solo che il controllo ha avuto un epilogo imprevisto.
Gli agenti che hanno bloccato un convoglio di cinque mezzi pesanti, autoarticolati deputati al trasporto di veicoli eccezionali, hanno infatti controllato a fondo i mezzi e gli equipaggi per poi decidere di bloccare tre dei grossi camion. E perché mai, stavano forse trasportando quei carri armati in qualche base segreta? Erano stati rubati dai terroristi? La spiegazione è molto più semplice ma incredibilmente assurda.
Occhio ai documenti!
A fermare i mezzi corazzati infatti non è stata qualche grave violazione del protocollo di trasporto dei carri come, ad esempio, portare i mezzi in giro con i cannoni carichi bensì la burocrazia. Secondo le dichiarazioni ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa infatti le ditte private di cui non è stato reso pubblico il nome che hanno preso in carico tre dei cinque mezzi corazzati interessati: “Non erano in possesso della corretta documentazione prevista per il trasporto”. In poche parole, i documenti erano scaduti.
La stampa ha chiamato in modo generico “carri armati” i mezzi interessati dal fermo ma in realtà, ad essere pignoli si tratta di semoventi di artiglieria PZH2000, un mezzo di origine tedesca da quasi 56 tonnellate equipaggiato con un obice da 155/52 millimetri capace di sparare fino a 60 granate con un sistema di caricamento automatico. Entrato in servizio nel 1993, il mezzo ha un costo unitario di 9 milioni di Euro circa ed equipaggia anche gli eserciti di Germania, Ucraina e Olanda, per dirne alcuni.
Smentita la notizia del trasporto dei veicoli in Ucraina per partecipare al conflitto nelle mani dell’esercito di Zelensky: sempre il comunicato dello Stato Maggiore spiega che i veicoli erano partiti dalla base di Persona per prendere parte ad una normale esercitazione in Germania. Peccato che il problema dei documenti abbia bloccato al casello i pesanti cingolati ed i loro equipaggi.