Il codice della strada parla chiaro, e se non lo rispettiamo rischiamo davvero grosso. Ma non è detto che un guidatore abbia sempre torto, come scopriremo quest’oggi.
Le multe possono essere pesanti nell’economia di un’automobilista. Ma non sempre devono essere pagate. La legge parla chiaro. Un verbale è infatti illegittimo quando è legato ad un vizio di forma o di sostanza, ma anche quando viene notificato senza rispettare i termini prescritti in precedenza.
In questi casi, è assolutamente possibile chiedere l’annullamento della multa, così da evitare magari che la stessa divenga definitiva. Perché se accade, dovrete pagare senza ombra di dubbio la contravvenzione che vi è stata comminata. Scopriamo quindi tutto quello che c’è da sapere a riguardo, e come potremmo annullare una multa senza doverne pagare una che non ci spetta neanche.
Iniziamo con i vizi di forma, per capire come annullare una multa (se possibile). Per questi, il codice della strada prevede gli elementi che devono contenere per garantire al multato una difesa singolare. Come la generalità del guidatore, indicazione giorno, ora e luogo dove è avvenuto il fatto, tipologia e targa del veicolo, esporre quanto accaduto ed indicare norma violata o la sanzione da pagare.
Ma anche dichiarare ciò di cui il guidatore ha chiesto l’inserimento, indicare le autorità che hanno proceduto con la multa nel ricorso e le generalità dell’agente accertatore. Se uno solo di questi punti viene omesso, il verbale è illegittimo. Per quanto riguarda i vizi sostanziali, dipendono dal mancato rispetto da parte delle forze dell’ordine del codice della strada.
Anche in questo caso, il verbale viene ritenuto illegittimo e può essere annullato. Per quanto riguarda i tempi di notifica, la giustizia ha novanta giorni per mandare la multa al trasgressore. E anche in questo caso, se non rispettano tali limiti la multa è praticamente invalida. L’annullamento comunque non è automatico, lo ripetiamo, perché bisogna presentare un ricorso.
Ci possiamo presentare dinanzi ad un prefetto o ad un giudice di pace (con al fianco un avvocato), oppure presentare un’istanza in autotutela. Tutte azioni efficaci, se pensiamo che valga la pena portare avanti una battaglia del genere. Tuttavia, ricordiamo che il rischio è quello di dover pagare una somma maggiore se il nostro ricorso non va a buon fine. Il che può benissimo capitare, ma come dire: tentar non nuoce, no?
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