E’ una delle nuove professioni nel mondo dell’automobilismo. Ormai da anni, persone in tutto il mondo Italia inclusa lavorano con questo servizio di trasporto, campandoci senza problemi. Ma quanto si guadagna?
Sul nostro cellulare abbiamo decine di applicazioni, in media, molte delle quali utilizzate per un solo, specifico scopo: probabilmente qualcuno di voi lettori ha scaricato anche Uber utilizzandola più di una volta. Certo, ma solo quelli di voi che abitano a Milano e Roma: sono queste le uniche città italiane in cui dal 2017 la società fondata nel 2009 a San Francisco ha il permesso di operare legalmente dopo le proteste che hanno portato alla chiusura di UberPop dopo una controversia legale.
Facile immaginare come l’attivazione di questo servizio in Italia sia stata accolta da critiche legate alla sicurezza del servizio e proteste da parte di tassisti ed autisti a noleggio che alla fine hanno ottenuto il bando del servizio a Firenze e Genova, città che insieme alla Capitale e alla città della Madonnina avevano inizialmente permesso all’app di operare sul proprio territorio. Il servizio UberPop avrebbe permesso a chiunque di lavorare per la compagnia americana ma come abbiamo detto, al momento non è legale in Italia.
E come se la cavano gli automobilisti che hanno ottenuto regolarmente la licenza nelle due metropoli che usufruiscono ancora del servizio di trasporto? Dopo tutto, si tratta di città enormi con milioni di abitanti. Si può davvero riuscire a portare a casa uno stipendio sufficiente con questa piattaforma? Vediamo qualche testimonianza.
Leviamoci subito questo dente e partiamo dai costi: ottenere una licenza come Uber Driver è difficile se non avete un buon capitale di partenza: secondo un articolo del Messaggero a Roma servono anche 70.000 Euro per prendere la licenza necessaria ad operare come autista per il servizio Black, l’unico legale in Italia nonché uno dei più costosi offerti dalla compagnia mentre a Milano il prezzo si aggira tra i 10.000 ed i 30.000 Euro.
Una volta superato questo scoglio, i guadagni possono diventare davvero consistenti se consideriamo il tipo di lavoro svolto: sempre sullo stesso articolo, un giovane di origini pakistane affermava di guadagnare in media 2.500 Euro netti al mese lavorando per Uber. La testimonianza di un autista autorizzato romano era analoga: “Mi lasciano scegliere la fascia oraria, non lavoro tutto il giorno. La mia vita privata è cambiata”, le parole dell’uomo capace comunque di mettersi in tasca attorno ai 2.000 Euro netti al mese.
E per quanto riguarda l’investimento iniziale che sembra davvero assurdo, non c’è da preoccuparsi, secondo un giovane romano di nome Alessandro che nell’articolo con il quotidiano racconta di aver recuperato la somma investita per la licenza in un solo anno di lavoro. Insomma si, lavorare con Uber in Italia è possibile e conveniente – se non avete già un impiego più remunerativo ovviamente – nonostante le limitazioni derivate dalla battaglia legale occorsa pochi anni fa. Se abitate a Roma o a Milano e il traffico non vi disturba più di tanto, forse potreste farci un pensierino.
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