Strumento di sicurezza stradale, ma anche per rimpinguare le casse dei comuni. E questi dispositivi stanno facendo un gran lavoro
Sono, ovviamente un importante strumento di sicurezza stradale. Ma sono anche – e questo è indiscutibile – uno strumento attraverso cui i comuni “fanno cassa”. E questi autovelox installati da poche settimane hanno senza dubbio fatto il proprio lavoro egregiamente.
Proprio recentemente, la politica italiana è stata protagonista di una nuova fumata nera per il decreto che deve stabilire le modalità di collocazione e uso degli Autovelox sul territorio italiano. Un provvedimento atteso da 12 anni su cui ora il Mims ha annunciato un ulteriore slittamento a giugno.
Il decreto che definisce le regole sulle modalità di utilizzo degli Autovelox è previsto dall’art. 25 della legge n. 120 del 2010 di riforma del Codice della Strada, in cui si prescrive che “con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno, sono definite le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni”. Un provvedimento che, a distanza di 12 anni, ancora non vede la luce.
Ma, come detto, gli autovelox continuano a rimpinguare le casse di diversi comuni italiani. Secondo le ultime stime ufficiali sono ovviamente le grandi città quelle che incassano di più dalle multe per le infrazioni al Codice della Strada. In cima alla classifica c’è Milano che nel 2021 ha toccato quota 102.685.048,52 euro. Seconda posizione per Roma, dove le violazioni degli automobilisti hanno generato introiti per oltre 94 milioni di euro. Gradino più basso del podio per Torino con 41.553.065,55 euro, di cui poco più di 5 milioni incassati per il superamento dei limiti di velocità da parte degli automobilisti.
Seguono Bologna, una delle 9 città italiane scelte dall’Ue per diventare “a impatto zero” e Genova, rispettivamente al quarto e al quinto posto della speciale graduatoria.
Sesta posizione per Firenze che precede Palermo, Napoli, Bari e Cagliari. Ma, con questa nuova trovata, siamo certi che l’importante città d’arte toscana riuscirà a scalare le posizioni. Nelle ultime settimane, infatti, sono salite a dismisura le multe grazie agli autovelox.
Più di 32mila flash alle targhe delle auto di fiorentini e pendolari scattati dai tre nuovi “velocar” voluti dall’Amministrazione Comunale retta da Dario Nardella. Questi dispositivi, senza dubbio, andranno a dare ossigeno economico alle casse di Palazzo Vecchio.
Anche perché si trovano su tre snodi chiave della viabilità: viadotto Marco Polo, viale XI Agosto e viale Etruria. Ed è proprio sul raccordo di Varlungo che si registra il maggior numero di sanzioni con 15.646 multe elevate, seguito dall’apparecchio fotografico dell’Isolotto che ha beccato 10.041 automobilisti. Chiude il velocar di Firenze nord: 6.996 multe.
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