All’inizio degli anni trenta negli Stati Uniti si diffuse un grande interesse per le vetture aerodinamiche. Una importante compagnia petrolifera decise di usare questa “moda” a suo vantaggio creando uno strano veicolo.
Il suo nome è “Doodlebug”, letteralmente “insetto” o “larva di formica” a seconda di quale slang vogliate seguire. E pensate che questa è la caratteristica meno strana che rende questo veicolo praticamente unico. Oggi parleremo di un mezzo praticamente sconosciuto ed introvabile che qualsiasi collezionista con una grande passione per i veicoli del preguerra pagherebbe sicuramente a peso d’oro.
Correva l’anno 1934 quando la compagnia petrolifera Texaco, uno dei giganti del settore negli Stati Uniti, decise che serviva una buona idea di marketing per dare all’azienda un nuovo volto più moderno, al passo con i tempi. A qualcuno che seguiva con attenzione il mondo delle auto nel consiglio dell’azienda venne una trovata molto interessante: negli anni trenta gli Stati Uniti impazzivano per i veicolo aerodinamici con auto come la Chrysler Airflow che avrebbero rivoluzionato per sempre il mondo della progettazione dei veicoli.
Allora perché non presentare un’autocisterna con caratteristiche simili? Una cosa tira l’altra, il progetto fu approvato e con l’aiuto delle ditte Heil Trailer e Diamond T Texaco mise in piedi un impianto produttivo per costruire alcune unità di un nuovo mezzo dalla forma decisamente non convenzionale. E così nasce il Texaco Doodlebug, un mezzo più unico che raro.
Che fine ha fatto?
Con la sua forma tondeggiante che ricorda vagamente un hot dog, il Doodlebug si distingueva decisamente su strada e forniva un richiamo pubblicitario importante per l’azienda quando uno di questi mezzi si presentava a rifornire una stazione di benzina in pieno giorno in qualche importante metropoli americana. Il mezzo era alto appena un metro e ottanta e poteva trasportare 5,680 litri di carburante – non tantissimi per un veicolo simile – muovendosi grazie ad un motore aeronautico Hercules da 6 cilindri.
Il veicolo doveva essere un semplice richiamo pubblicitario e prevedibilmente, non venne prodotto in serie. Furono costruiti appena sei esemplari, spesso presenti nelle campagne di marketing della Texaco dell’epoca o mandati in giro per le strade americane a fare il loro lavoro di cartelloni pubblicitari ambulanti.
Che fine hanno fatto questi veicoli? Mistero. Online non si trovano praticamente informazioni sui Doodlebug prodotti e viene da chiedersi se qualcuno di questi mezzi sia arrivato fino ai giorni nostri. Sicuramente, se se ne trovasse uno in buone condizioni e lo si mettesse all’asta, i collezionisti si accapiglierebbero per averlo, rendendo questo veicolo l’autocisterna più costosa del mondo.