A volte, si rimane nella storia per una lunga serie di vittorie in uno sport come la Formula Uno. Questa scuderia ha ottenuto qualche risultato ma non sono certo state le gare vinte a consegnarla alla leggenda del Motorsport.
Il mondo è bello perché è vario: ci sono marchi e scuderie di Formula Uno che mettono la propria reputazione su un piedistallo e che sono pronte a fare pelo e contropelo ai propri lavoratori che non rispettano determinate regole di condotta dentro e fuori dal paddock e dalla pista. Altre scuderie invece si sono contraddistinte nella loro storia – lunga o breve che sia – proprio per gli eccessi e le controversie che le hanno riguardate. Uno di questi teams non può che essere Heskets.
Del resto, un team fondato con certe premesse non poteva sempre essere il più politicamente corretto del mondo no? Si narra che il team Heskets Racing sia nato da una conversazione ad un matrimonio tra due uomini particolarmente ricchi ed annoiati, Anthony Bubbles Horsley e Lord Thomas Heskets: i due avrebbero fondato il team – stando alla leggenda – per non annoiarsi più nel fine settimana ed avere un hobby. Alla faccia del passatempo!
Il team iniziò la sua scalata al successo dai campionati di Formula 3 dove si conquistò da subito una reputazione assurda per le stravaganze dei suoi membri che si presentavano in Rolls Royce presso i paddock e che stappavano Champagne a prescindere dalla vittoria o meno delle competizioni a cui erano iscritti. Ma quello che sembrava un banale team di milionari annoiati sarebbe presto divenuto leggendario grazie ad un pilota storico.
La scuderia Heskets fece il gran salto nel 1974, approdando in Formula Uno dove nonostante lo scetticismo generale riuscì subito d imporsi come una realtà competitiva ed interessante. Le stranezze ovviamente non cessarono: i membri della squadra si presentavano abitualmente tra i box indossando delle apposite tute con il motto “Sesso: la colazione dei campioni” stampato sopra. Le monoposto Heskets invece erano famose perché almeno inizialmente non portavano sponsor. A detta di Heskets: “Cose volgari come i marchi di sigarette non possono stare vicino all’Union Jack”.
Il 1974 fu una stagione memorabile grazie a James Hunt, pilota appena approdato in Formula Uno. Nonostante un andamento altalenante nelle serie minori, Hunt dimostrò tutto il suo talento proprio al momento giusto, arrivando a competere con le Ferrari fino a strappare anche più di un podio al blasonato marchio italiano, concludendo la stagione in zona punti.
Nel 1975 la Heskets ha la sua grande occasione per diventare protagonista della scena: la casa combatte bene grazie al suo pilota provetto ma alla fine, deve piegarsi alla Ferrari di Niki Lauda che si porta a casa il titolo di Campione Mondiale di Formula Uno quell’anno. Il momento di massimo splendore della Heskets coincide con il suo rapido declino.
Dopo quell’anno incredibile, Heskets dichiara di non poter più assorbire le spese e si vede costretto a svincolare James Hunt, la sua vera arma segreta: l’idea di correre senza sponsor per i primi anni in Formula Uno si rivelò una pessima decisione. La scuderia continuò a far discutere per qualche anno, correndo con variopinti sponsor Rizla ritraenti ragazze in abiti succinti ma alla fine, nel 1978, si ritirò definitivamente dallo sport, non prima di aver regalato momenti memorabili a milioni di appassionati.
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