Esteticamente parlando ci sono diverse somiglianze tra la vettura di oggi, una rara sedan proveniente dalla Germania, ed una Ferrari uscita nello stesso periodo. Non a caso c’è chi ha confuso l’una e l’altra.
No, non è una brutta storia di plagi tra case costruttrici quella che andiamo ad analizzare oggi bensì un caso in cui una ditta meno conosciuta si è appoggiata ad un grande costruttore per proporre la sua vettura di punta. In pochi conoscono la casa tedesca Bitter che dal nome potrebbe passare come un singolo di qualche band alternative britannica.
Fondata nel 1971 e tecnicamente ancora in attività anche se la sua ultima vettura ufficiale è stata presentata nel 2003, la Bitter è una carrozzeria e casa di produzione tedesca che lavora a stretto contatto con il principale colosso europeo nella General Motors, la storica Opel con cui il marchio è in un rapporto privilegiato fin dalla sua fondazione. Bitter zitta zitta ha sempre prodotto modelli molto interessanti che spesso condividono la propria meccanica con vetture già esistenti.
Nel 1977 il fondatore del marchio, tale Erich Bitter, decise che l’ultimo modello della casa, la CD, aveva bisogno di una rinnovata. L’auto aveva una linea troppo ancorata al passato e così i ragazzi della casa si misero subito a lavorare ad un nuovo progetto, chiedendo prima ad Opel il permesso di utilizzare il telaio della berlina Senator uscita da poco sul mercato. A permessi accordati, Bitte iniziò a rifinire quella che sarebbe diventata la SC.
La Bitter SC fu pronta quello stesso anno: l’influenza dei magici anni settanta è evidente nel design del mezzo che non si fa mancare fari a scomparsa, fasce laterali in plastica in contrasto di colore e linee spigolose in perfetto stile brutalista. Costruita fino al 1989, la SC fu una delle più longeve creazioni della Bitter con ben 525 esemplari prodotti che per un marchio di modeste dimensioni non è un traguardo da poco.
Ma ora passiamo all’aspetto divertente della storia: ci sono stati casi in passato di collezionisti non tanto esperti che hanno scambiato la SC per una Ferrari 400 – e qui dobbiamo ammettere che la somiglianza tra i due veicoli è impressionante – e perfino per la Ferrari 365 GTA 2+2. Ammettetelo, nel traffico e con una bella livrea rossa fuoco potreste scambiarla per una Rossa pure voi.
Somiglianze a parte, la SC è una bella aggiunta per qualsiasi collezione che si rispetti con un bel motore a sei cilindri massiccio e capace di spingere la vettura a velocità più che adeguate, sedili in vera pelle e quell’aspetto deciso e robusto che le auto degli anni settanta ci fanno rimpiangere ancora oggi. Pur essendo relativamente rara, l’auto non costa tanto e si può portare a casa con meno di 40.000 Euro, se siete così fortunati da trovare un esemplare in vendita!
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