Il fenomeno del plagio straniero di automobili italiane in questo periodo è rampante. Fortunatamente, almeno in questo caso non abbiamo di fronte una copia poco fantasiosa, anzi: complimenti per l’idea geniale!
Quante volte in questi giorni ci siamo trovati davanti a dei ridicoli plagi di auto, moto e veicoli assortiti di origine italiana? Tra i bersagli più comuni, Ferrari e Piaggio che hanno dovuto sopportare delle vere oscenità. Proprio il marchio Ferrari si sarà sentito fischiare le orecchie quando in Giappone è stata svelata questa speciale automobile che a dirla tutta ricorda proprio tanto le monoposto Rosse da corsa degli anni cinquanta.
L’automobile di oggi ad un occhio disattento o ad un appassionato che non conosce la storia del modello potrebbe sembrare il pessimo plagio di una Ferrari ma non è così: intanto, al di là della voluta somiglianza con le monoposto da gara storiche del marchio di Maranello, l’auto che stiamo per svelare dopo anni di oblio potrebbe ricordare solo una vettura di Modena: la SP2 che però è uscita nel 2018.
Circa vent’anni dopo la presentazione della nostra sportiva, un prototipo risalente alla fine degli anni 90 che si basa su una delle cabriolet più amate della storia non solo in Giappone, dove è stata concepita, ma in tutto il mondo. Conoscete la Mazda MX-5 meglio nota come “Miata” vero? Bene, lei poteva essere la sorellina più aggressiva se solo il marchio ci avesse creduto abbastanza!
Rossa come il fuoco
Costruita nel 1999 sul pianale della MX-5 di seconda generazione, quella che ha fatto impazzire gli amanti delle decappottabili tra il 1998 ed il 2004, la Mazda Miata Mono Posto è un interessante esperimento che sfortunatamente come accade troppo spesso in questi casi non ha avuto il giusto seguito ne è stata pubblicizzata abbastanza al momento della sua presentazione.
Questa piccola barchetta in realtà non riprende soltanto elementi stilistici dei modelli Ferrari che si scontravano in pista negli anni cinquanta ma anche qualcosina da altre leggendarie monoposto inclusa la Jaguar D-Type, per citarne una. La vettura vantava un vivace motore a quattro cilindri da 190 cavalli, perfetto per un’auto così leggera e per trasportare a folli velocità l’unico passeggero!
L’auto venne presentata in sordina: in realtà, rivelò più avanti Mazda, non c’erano mai stati veri progetti per una produzione in serie di questa vettura. Si trattava più che altro di un esercizio stilistico. Grosso errore! Ma sapete quanto avrebbe giovato alla reputazione già ottima della MX5 l’arrivo di un’auto simile? Mazda, per favore ripensaci…