E adesso torniamo al punto focale della questione. Che fine fanno queste auto? Alcune vengono demolite, e in altri (troppi) casi hanno buone possibilità di finire su una nave da carico e spostarsi chissà dove – dipende da dove vengono mandate. I veicoli dell’Europa occidentale vengono solitamente spediti in quella orientale. Ed infine, si spostano in Africa.
Le auto scartate dal Nord America passano al Sud, quelle asiatiche in tutto il continente fino a dirigersi pure loro in Africa. Tra il 2015 ed il 2020, sono stati esportati 23 milioni di mezzi di seconda mano. Di questi, due terzi sono finiti in paesi in via di sviluppo. E così, continuano ad inquinare.
Anche perché molte auto che circolano su strade del genere sono difficilmente vendibili al di fuori del continente. Sono mezzi, del resto, vecchi di quasi vent’anni. Il che aggrava la salute del nostro pianeta, e pure i problemi di qualità nell’aria in questi paesi.
In questo modo, di fatto, il problema della sostenibilità non ha soluzione ma viene spostato solo altrove. Un circolo vizioso che non danneggia Europa o Stati Uniti, ma milioni di altre persone invece sì. Magari occhio non vede e cuore non duole, ma la Terra (e la salute di tutte quelle persone dotate di veicoli molto vecchi) non la pensano affatto così.
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