In questi giorni abbiamo assistito al sequestro di quattro scooter Piaggio Vespa contraffatti importati dalla Cina. Sembra sia un fenomeno in crescita, quello del plagio, purtroppo non è nuovo.
Quando qualcuno ha una buona idea, non deve solo guardarsi da invidiosi e gelosi ma pure da chi quell’idea la apprezza veramente e decide per questo di copiarla. Legale o illegale che sia, poco importa, il plagio è una di quelle attività che non smetterà mai di esistere, non importa quanti sforzi un marchio faccia per assicurarsi la distruzione di qualsiasi copia non autorizzata dei propri prodotti.
Ultimamente, nel mirino delle case cinesi – principali responsabili dei tentativi di pessimo plagio – sono finite le auto e le moto italiane che evidentemente piacciono parecchio all’estero. Il problema però cresce quando questi marchi nonostante le leggi in vigore provano ad importare certi abomini anche qui da noi. Potreste pensare “ma chi se la compra una finta Ferrari?”. Secondo un’indagine pubblicata su Agenzia Ansa 8 persone su 10 comprerebbero un plagio perchè “costa meno”. Fate voi…
Tuttavia, questo fenomeno spiacevole non è cosa nuova. Certo, il mercato cinese ha dato a chi vuole arricchirsi vendendo letteralmente del fumo a clienti con poco senso del gusto nuovi mezzi per invadere il paese con pessimi cloni di veicoli a poco prezzo. Ma scavando un po’ negli archivi di alcuni giornali, abbiamo scoperto che una decina di anni fa la situazione non era diversa.
Un articolo del Guardian risalente addirittura al 2008 parla di un racket delle “fake Ferrari” smascherato in Sicilia: secondo l’indagine svolta al tempo dalla Guardia di finanza, le persone arrestate per questo reato erano in grado di proporre cloni più o meno simili alle migliori Ferrari del tempo a circa un quinto del prezzo. La vettura qui sotto ad esempio costava 20.000 Euro.
Queste vetture venivano vendute su internet proprio come succede oggi e stoccate in alcuni garage in giro per l’Italia, proprio come è successo con le finte Vespa arrivate a Milano in queste ore. Il modus operandi insomma era identico già 15 anni fa, cambia solo che adesso i falsari hanno a che fare con la “concorrenza” dall’estero.
Se anche voi state pensando di acquistare un’auto tarocca, ricordate due cose. La prima è che con 20.000 Euro comprate una sportiva più che dignitosa, nuova o usata. La seconda, chi costruisce queste auto non ha certo a cuore la sicurezza stradale. A buon intenditor…
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