Subire il fermo amministrativo della propria auto non è certamente piacevole proprio perché impedisce di utilizzarla anche per un minimo spostamento. Ma è possibile che questo accada senza che il diretto interessato ne sia a conoscenza? Si tratta di una situazione rara, ma non così impossibile.
Sentire parlare di fermo amministrativo non può che spaventare per chi è in possesso di un’auto. Si tratta infatti di un’eventualità che tutti vogliono scongiurare per le conseguenze che questa situazione può provocare. Una delle conseguenze primarie è infatti l’impossibilità di circolare su suolo pubblico anche solo per pochi metri. Ogni proprietario non appena viene a conoscenza della situazione punta quindi a eliminarlo nel più breve tempo possibile. Oltre a evitare di restare bloccato nei suoi spostamenti, è necessario anche non andare incontro in ulteriori sanzioni che possono rivelarsi anche piuttosto pesanti.
Pensare che un problema di questo tipo sia raro sarebbe però sbagliato. Si tratta infatti di un atto che viene notificato da parte dell’Agenzia delle Entrate nel momento in cui viene messo in evidenza un debito da parte dell’intestatario del veicolo. Grazie a questo provvedimento l’ente punta a recuperare il debito ben sapendo del disagio che si genera in questi casi.
Fermo amministrativo auto a insaputa del proprietario: è davvero possibile?
Il fermo amministrativo del veicolo scatta quando c’è un debito di natura tributaria (sia per le imposte dovute allo Stato come Iva ed Irpef, sia per le imposte dovute agli enti locali come Imu e Tari) o di sanzioni amministrative (come ad esempio le multe stradali). Questo non viene comunque applicato in automatico. Si vuole così consentire all’automobilista un periodo per mettersi in regola prima di procedere.
È l’ente titolare del credito ad affidare la pratica all’esattore. Lui è l‘unico ritenuto competente in queste situazioni e che può notificare la cartella di pagamento. C’è un’unica condizione da rispettare: al di sotto dei 30 euro non è possibile arrivare al fermo.
Nel momento in cui viene inviata la cartella di pagamento, all’utente vengono concessi 60 giorni per effettuare il pagamento. Il preavviso di fermo deve essere invece inviato almeno 30 giorni prima dell’iscrizione del fermo. Una volta ricevuto questo, non ci sono molte scappatoie: o si procede con il saldo dell’importo o con la rateizzazione.
Ma è davvero possibile che tutto possa avvenire senza che l’intestatario sia stato prontamente avvisato? Si tratta di un’eventualità rara, ma non così impossibile. La legge, infatti, non impone all’esattore di comunicare al contribuente l’avvenuta iscrizione del fermo. Il rischio di mettersi al volante e non sapere di non poterlo fare non può quindi essere escluso. In mancanza di preavviso o cartella esattoriale, è comunque possibile richiedere la cancellazione del fermo tramite un ricorso.
L’ente a cui rivolgersi può variare però a seconda dei casi. Se si tratta di multe stradali, se ne occupa il giudice di pace; il Tribunale gestisce la situazione se il fermo si riferisce a contributi previdenziali o assistenziali, mentre la Commissione tributaria provinciale se ne occupa se il fermo si riferisce a tasse o imposte.