Quando il design di un veicolo è così semplice ed efficace, è naturale che in tutto il mondo provino a copiarlo. C’è chi produce i mezzi su licenza e chi magari dà una sbirciatina ai progetti senza dirlo…
Ad oggi, il tema del plagio è di triste attualità. Si perchè come abbiamo visto più volte e da più fonti attendibili, ci sono tante marche – sopratutto cinesi – che si approfittano di buchi legislativi o dell’assenza di certe case europee o americane sui loro mercati per copiare paro paro il design di un’auto che in Europa ha un grande successo, riproponendola poi sul mercato locale.
Un’industria che sicuramente non ha mai avuto bisogno di chiedere niente a nessuno è quella giapponese. Con marchi che in alcuni casi sono attivi addirittura dagli anni trenta, l’industria nipponica dell’auto è una delle più longeve ed originali in Asia al punto che ha pure superato quella americana ed europea sotto certi aspetti, mettendole in seria difficoltà negli anni settanta con l’importazione di tante ottime auto.
Ma…c’è un piccolo neo nella storia di una di queste case, almeno secondo noi. Parliamo della Daihatsu, ora parte del Gruppo Toyota, una casa specializzata nella produzione di piccole utilitarie, mezzi da lavoro e delle famigerate Key Car, piccole automobili dalla linea retrò che in Giappone vanno tanto di moda. Una di queste ha delle somiglianze sospette con un veicolo italiano.
Colpevole o innocente?
Ufficialmente, la Daihatsu Midget che tradotto nella nostra lingua significa semplicemente “nano” è ispirato all’americano Cushman Truckster del 1952, un triciclo a motore dall’aspetto molto basilare. Alcuni allestimenti della prima serie del Midget però sono davvero molto, molto simili al Piaggio Ape, il triciclo a motore da trasporto più famoso del mondo.
Questo mezzo introdotto a metà degli anni cinquanta ha avuto un successo enorme in Giappone al punto che nel 1996 è stata presentata la versione K100, seconda generazione del camioncino che a quanto si dice è molto popolare tra i baristi locali perchè perfetta per stilare nel suo vano di carico i fusti per la birra. Questo modello ha un design originale e anche molto gradevole.
Ma per quanto riguarda la prima serie, il sospetto che i progettisti della Daihatsu possano aver “rubato” qualcosina dalla nostra Ape rimane. Lo avete visto nella foto qui sopra, un paio di versioni sono letteralmente identiche! Va bene ragazzi, vi perdoniamo solo perchè dal Giappone sono arrivate auto come la Impreza e la Lancer…