Dopo che la Renault ha annunciato la sua uscita questa settimana dal mercato automobilistico russo ecco cosa sta accadendo
“Il proprietario straniero ha deciso di chiudere lo stabilimento Renault di Mosca. Ha il diritto di farlo, ma noi non possiamo permettere che migliaia di lavoratori rimangano senza lavoro”. Questo l’annuncio sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin. Ecco cosa sta accadendo in Russia.
Renault, infatti, ha deciso di abbandonare la Russia. Non sappiamo se in questa decisione della casa automobilistica francese abbia pesato la situazione geopolitica mondiale. Lo scorso 24 febbraio, infatti, la Russia di Vladimir Putin ha deciso di invadere la confinante Ucraina. Da quel momento, ormai oltre tre mesi di morte e devastazione.
Ma anche di conseguenze economiche. Non solo per quanto concerne la crisi energetica. Ma anche quella del grano. E, poi, gli aumenti di benzina e diesel che abbiamo registrato e patito nelle ultime settimane. Insomma, il conflitto in Ucraina sta portando con sé conseguenze molto gravi anche sotto il profilo economico.
Sono ormai note le sanzioni comminate agli oligarchi russi. Imperi di miliardi e miliardi confiscati come ritorsione dell’Europa e degli Stati Uniti per la politica di invasione di Mosca. Ma anche importanti brand, di qualsiasi settore, che hanno deciso di abbandonare la Russia. Compresa Renault. Ma l’addio della casa automobilistica francese potrebbe spalancare le porte a un ritorno clamoroso.
Il ritorno del colosso dell’Unione Sovietica
Dopo che la Renault ha annunciato la sua uscita questa settimana dal mercato automobilistico russo, il sindaco di Mosca ha annunciato che la fabbrica sarà utilizzata per riavviare il marchio automobilistico Moskvich che risale all’era sovietica.
Poco conosciuta al di fuori dell’ex Unione Sovietica e dei suoi Paesi satelliti, Moskvich è stata fondata intorno al 1930 e ha operato fino al 1991, ma fin da sempre ha avuto problemi di qualità. Questo però non ha impedito al governo sovietico di stipulare un accordo con la Renault per modernizzare la fabbrica. Secondo l’agenzia specializzata Autostat, ci sono quasi 200.000 auto Moskvich ancora immatricolate in Russia, di cui 46.000 con più di 35 anni d’età. La produzione terminò quando l’Unione Sovietica si sciolse e le case automobilistiche occidentali, come la Renault, vi si trasferirono.
Una parte dell’ex fabbrica Moskvich è stata riaperta nel 2005 come joint venture tra Renault e Mosca. Ora il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, vuole far rivivere la Grande Madre Russia: “Ho preso la decisione di registrare lo stabilimento come risorsa cittadina e riprendere la produzione di autovetture con lo storico marchio Moskvich. Nel 2022, stiamo voltando una nuova pagina nella storia di Moskvich”, ha aggiunto Sobyanin.