Tra le questioni in sospeso c’è anche quella dei tempi: perché il bonus sia valido l’immatricolazione deve avvenire entro 180 giorni
Una vera e propria corsa. E parlando di automotive e motori, la definizione è calzante. Una dura lotta tra gli italiani per accaparrarsi gli ecobonus per le auto e le moto. Dalle 10 del 25 maggio è stata aperta la piattaforma online messa a disposizione dal Mise e attivata da Invitalia. I concessionari hanno caricato le richieste arrivate a partire da lunedì 16 maggio.
Nel giro di poche ore si sono più che dimezzati gli incentivi per le auto endotermiche a bassa emissione e per le ibride senza spina. Il Governo aveva stanziato su questo punto 177 milioni di euro. Partenza sprint, quindi, per gli ecobonus per le auto e le moto green. Già nella prima giornata di operatività della piattaforma messa a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico per prenotare gli incentivi, i fondi per acquistare le vetture a benzina e diesel con emissioni contenute di CO2 tra 61 e 135 g/km si sono più che dimezzati.
Dei 170 milioni stanziati a fine giornata ne sono rimasti poco più di 70. Mentre sono già esauriti i 10 milioni per le moto non elettriche. Tuttavia, l’andamento del primo giorno, ormai bollato come “click day”, ci dà delle informazioni chiare. Dice che per accelerare la transizione ecologica non bastano gli incentivi, ma occorre rassicurare la gente sull’effettiva possibilità di utilizzare le auto elettriche potenziando le infrastrutture di ricarica. Il tema, infatti, è quello di sempre: l’esiguo numero di stazioni dove poter ricaricare l’auto, soprattutto in determinate zone del Paese.
Tra le questioni in sospeso c’è anche quella dei tempi: perché il bonus sia valido l’immatricolazione deve avvenire entro 180 giorni. Un termine che il ministro Giancarlo Giorgetti potrebbe prorogare.
Il timore degli operatori del settore è che per le auto con motorizzazioni tradizioni a emissioni contenute i fondi si possano esaurire molto rapidamente, La partenza è stata meno forte per le elettriche pure e per le ibride plug-in. Per le prime restano 195 milioni a fronte dei 220 stanziati, per le seconde 207 milioni dei 225 di partenza. In questo segmento il contributo per i veicoli alimentati solo con la spina oscilla da 3 mila euro senza rottamazione a 5 mila con rottamazione. Mentre per le plug-in da 2 mila a 4 mila.
Anche per le moto, quelle elettriche nella prima giornata risultano meno considerate. Dunque, la lunga attesa degli incentivi, annunciati alla fine dell’anno scorso e ora finalmente operativi, non sta premiando le soluzioni elettriche, ma soprattutto le vetture con emissioni contenute e motorizzazioni tradizionali.
Al momento, quindi, la fascia più richiesta e apprezzata è quella delle auto più tradizionali, accessibili alla clientela media, con motorizzazioni che danno più libertà e certezza di poter viaggiare anche su tratti lunghi. Le auto Euro 6 a motore termico risultano ancora le più affidabili e desiderate dagli automobilisti, che evidentemente, hanno ancora riserve sul passare al 100% elettrico. “Pesa anche non avere messo le società di noleggio tra i beneficiari degli incentivi per le auto elettriche e ibride plug-in” osserva Gianmarco Giorda, direttore generale dell’Anfia.
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