Fiat 500, un modello storico praticamente indimenticabile. Di quest’automobile sappiamo morte e miracoli. Oppure no? Il “segreto” che forse ti è sempre sfuggito.
La Fiat 500, un modello unico nel suo genere che ha fatto la storia dell’automobilismo italiano ed internazionale. Il suo brand perdura ancora oggi, nonostante gli anni passati e le generazioni di auto e di innovazioni tecnologiche che si sono via via susseguite. Ma cosa non sappiamo della mitica 500? Certo, conosciamo bene storia e caratteristiche di un mezzo davvero unico. 
Ma forse, dal punto di vista storico, ci manca qualche dettaglio. Il nome, ad esempio. Vi sarete chiesti sicuramente perché la Fiat 500 si chiama così. Ebbene, non è affatto casuale come nominativo, ed adesso provermo a spiegare pure il perché. L’auto italiana non ha lasciato niente al caso, come potremo facilmente notare.
Fiat 500, la sua storia e perché si chiama così: tutto quello che non sai
Fiat 500, un marchio iconico. Ne sono state prodotte diverse negli anni, a seguito del grande successo dovuto a questa leggendaria automobile. Ed il modello più famoso, per vari motivi, è quello lanciato nel 1957. Il suo nome preciso, è Fiat Nuova 500. “Nuova” perché, beh, non è stata la prima 500. Che infatti venne prodotta nel 1934, ma si chiamava Topolino.
Questa invece doveva essere la macchina del regime fascista – almeno secondo le idee di partenza – abbordabile dal punto di vista economico. Avrebbe dovuto essere il “mezzo del popolo” già negli anni ’30, ma così non fu, anche perché il prezzo era piuttosto alto. Poi seconda guerra mondiale e tutto quello che ci fu di contorno, a bloccare il progetto in questione.
Ma poi, come dicevamo, arriva il 1957. L’Italia in pieno boom economico, occasione d’oro per rilanciare un modello destinato a diventare unico. Gli italiani avevano già assaggiato l’idea di un diverso mezzo di trasporto grazie alla Vespa – altra icona italiana – e la Lambretta, ma anche alla Fiat 600. 
E così, venne lanciata una superutilitaria che potesse soddisfare i bisogni di una determinata fascia di mercato. Ed infatti, tornando al nome, questo richiama due punti molto importanti del progetto. Il primo, riguarda il motore; l’auto era alimentata da un motore a due cilindri raffreddato ad aria con una cilindrata di 497 cc.
Un cinquecento, appunto. Ed il secondo punto, era relativo al prezzo, di poco inferiore alle 500.000 lire. Una cifra pari a circa tredici stipendi di un operaio (un anno di lavoro).
Tutto sommato, accessibile. Molto più accessibile rispetto ad automobili della stessa epoca, considerando il periodo di grandi cambiamenti quale era quello degli anni ’50 e ’60. E poi, quest’auto fungeva come collegamento alla sua “antenata”. Parliamo della 500 Topolino. Insomma, in casa Fiat non hanno fatto davvero niente per caso, nemmeno dal punto di vista dei nominativi.