Clamorosa decisione governativa. Il decreto è in vigore già da alcune settimane. Non mancheranno le polemiche
Lo conosciamo tutti come “airbag”. Ma ci piace più la definizione di “cuscino salvavita”. Uno strumento prezioso all’interno delle nostre auto, che ha salvato milioni di vite da quando è stato introdotto. Eppure, oggi assistiamo a una decisione clamorosa: la sua scomparsa.
Si tratta di un dispositivo di sicurezza passivo installato all’interno del volante, della plancia, dei sedili o del padiglione di un’automobile per proteggere i passeggeri dagli urti in caso di incidente stradale. L’invenzione dell’airbag è datata 1952 a cura di John W. Hetrick che depositò il brevetto negli Stati Uniti l’anno successivo. La prima automobile italiana dotata di airbag fu la show car Sinthesis 2000, realizzata da Peter Giacobbi e Tom Tjaarda nel 1971, su meccanica Lancia Flavia.
Insieme alle cinture di sicurezza, negli anni è diventato uno dei punti qualificanti di ogni autovettura sotto il punto di vista della sicurezza e si è diffuso man mano anche sui veicoli di minor cilindrata, in particolare sulle utilitarie. Sulle automobili è costituito da un pallone che, al momento di un violento urto della vettura, si gonfia con una piccola esplosione, data da una reazione chimica o dal rilascio istantaneo di gas compresso.
Il pallone gonfio che evita che la testa e altre parti vitali degli occupanti colpiscano elementi contundenti dell’abitacolo. L’airbag può essere usato una sola volta e, dopo il primo urto, deve essere sostituito. Ora, però, qualcuno lo eliminerà. Un vero e proprio suicidio!
Addio airbag e ABS
In realtà non si tratta dell’unica cosa che scomparirà da determinate auto. Insieme all’airbag, infatti, non vi sarà più nemmeno l’ABS, sistema di assistenza alla frenata, letteralmente sistema di anti – bloccaggio. La sua funzione principale è, infatti, quella di evitare che le ruote si blocchino quando la frenatura avviene su terreni scivolosi o in maniera repentina. Tutto frutto della guerra che sta dilaniando l’Ucraina e l’Europa, scatenata ormai lo scorso 24 febbraio dalla Russia di Vladimir Putin.
E, infatti, riguarda proprio la Russia la decisione clamorosa. Deciso l’allentamento degli standard per la produzione di veicoli sul suo territorio, consentendo la produzione di auto senza ABS o airbag, a causa della carenza di componenti elettronici e pezzi di ricambio a causa delle sanzioni occidentali. La decisione è ufficiale da pochissimi giorni, dopo che il Governo russo ha promulgato un decreto, stabilendo un elenco di standard ridotti per poter certificare i nuovi veicoli prodotti nel Paese.
Tra questi nuovi standard, il governo autorizza i produttori a non dotare i veicoli di sensori ABS o airbag, e nemmeno di pretensionatori delle cinture di sicurezza. La Russia, secondo lo stesso decreto, riduce notevolmente anche gli standard ambientali. Si torna, sostanzialmente, agli anni antecedenti alla caduta del Muro di Berlino, con un livello equivalente ai veicoli prodotti nel 1988. A seguito dell’offensiva russa in Ucraina, i Paesi occidentali hanno imposto pesanti sanzioni al settore automobilistico russo, vietando in particolare l’esportazione di pezzi di ricambio in Russia. Molti produttori hanno anche annunciato che smetteranno di vendere componenti o automobili in Russia, come Audi, Honda, Jaguar o Porsche. Il decreto è in vigore fino all’1 febbraio 2023.