Per chiunque faccia delle segnalazioni via social media inerenti ad una questione rischia di essere arrestato. La notizia che ha shoccato molti
A volte, i social media possono essere sottoposti a dei controlli da parte delle autorità competenti. Nel caso in cui si riscontrassero dei messaggi insoliti, allora la persona inquisita potrebbe ricevere delle sanzioni molto pesanti. Una normativa permette ciò e non tutti la conoscono. Andiamo ad approfondirne i dettagli.
Oramai, il mondo dei social è utilizzato per molte questioni. Si va dagli annunci pubblicitari, fino a quelli lavorativi. Tanti li usano per avvisare gli altri utenti su diverse questioni, come ad esempio la scomparsa di animali domestici o di oggetti. Bisogna stare attenti, però, a non scrivere delle informazioni troppo particolari, perché potrebbero essere prese di mira dalle autorità competenti o da chi gestisce il social stesso.
Non si può proprio scrivere di tutto nella bacheca o per messaggio, visto che, comunque, il web è sottoposto a delle normative, pur essendo una giungla in cui si dicono diffamazioni e varie parole ambigue. Ogni paese, poi, ha le sue e le impone ai cittadini a modo suo. Questo deriva da una diversa mentalità culturale e dalle differenze di istituzioni che vi sono sui territori. Anche i modi di fare sul web differenziano da zona a zona.
La questione da non segnalare tramite i social network
In un paese europeo esiste una legge che vieta agli utenti dei social media di non segnalare una determinata situazione. Non in tutti i paese del vecchio continente, quindi, esiste una normativa del genere. Si parla, addirittura, di una sanzione che tocca quasi le 1000 euro e che può scaturire in un vero e proprio arresto. Eppure, il malcapitato pensava di aiutare un amico o un parente, ma così non la vedono le autorità.
Si tratta di tutte quelle persone che avvisano terzi tramite dei messaggi della presenza di rilevatori di velocità in strada. Un modo di fare che pare abbiano in molti, ma che in un paese, in particolare, sembra essere una pratica consolidata.
Si tratta del Galles, dove la polizia ha affermato che quello sopra citato non è affatto un atto innocente. Nella precisione, ci troviamo nella parte a Nord del paese, dove la legge recita: “chiunque ostacoli o resista l’attività della polizia è punibile con una condanna sommaria alla reclusione di un periodo che non va oltre il mese”.