L’auto va mantenuta, e pure nel modo migliore possibile. Questa semplice operazione, ad esempio, ti aiuterà a conservare il tuo veicolo per tantissimo tempo. Ed è davvero semplice farlo.
Automobili, mezzi di trasporto che ormai da interi decenni ci permettono di andare più o meno dove preferiamo. Purtroppo, però, non tutti gli automobilisti sanno come comportarsi e conseguentemente come prendersi cura del proprio veicolo. Certo, non è necessario essere un meccanico per guidare un’automobile.
Ma conoscere alcuni dettagli riguardanti il nostro mezzo può fare la differenza fra una buona manutenzione ed un bagno di sangue immane. Un componente fondamentale da non trascurare assolutamente, in tal senso, è l’olio motore. Un particolare tipo di lubrificante che serve a garantire il corretto funzionamento e le prestazioni ottimali di un motore. Va controllato, ed in certi casi sostituito, a scadenza periodica.
OLIO MOTORE. COS’E’ E A COSA SERVE
L’olio motore è una miscela liquida che serve a lubrificare le componenti meccaniche del motore dei veicoli. E’ costituito da una base idrocarburica e da una serie di additivi, presenti generalmente dal 10 al 30% in volume: quest’ultimi possono essere di origine minerale, sintetica e semi-sintetica.
Di nostro interesse, sono gli ultimi due. Vengono utilizzati a seconda del veicoli e sono sempre differenti per marca, prestazioni garantite, densità, viscosità e particolari sostanze additivate. L’olio motore ha duverse funzioni; deve lubrificare le parti meccaniche in movimento nel motore, ma anche contribuire al raffreddamento ed alla durata nel tempo del propulsore.
Ha pure il compito di proteggere le superfici metalliche dalla corrosione, mantenere puliti i componenti con cui entra in contatto e creare meno residui di combustione possibili.
L’olio motore, sul mercato, può essere rintracciato in varie versioni molto diverse fra loro. Varianti che cambiano a seconda del motore e grado di viscosità, che è indicato sulla sigla riportata sulla confezione – composta da un numero iniziale, una W che sta per Winter e un numero finale che indica la viscosità a caldo e quindi la massima temperatura che può raggiungere l’olio.
Olio motore, passiamo alla pratica: come controllarlo
E’ fondamentale controllare il livello dell’olio motore presente all’interno. Già, perché se è troppo poco potrebbe provocare danni importanti al propulsore della nostra macchina. Si tratta di una operazione che possiamo fare autonomamente. Tuttavia, è sempre meglio rivolgersi a dei professionisti veri e propri, perché hanno attrezzature idonee e necessarie per lo scarico dell’olio e per il suo corretto smaltimento.
Se però volete contare solamente sulle vostre forze, è consigliabile farlo di mattina quando il motore è freddo e la maggior parte dell’olio è penetrato all’interno della coppa. Munisciti di un panno pulito, una lattina di olio e un imbuto. In più, se puoi, anche di guanti monouso. Assicurati che l’auto sia parcheggiata su un terreno piano. In linea di massima, su tutte le auto è presente una speciale asticella che ci aiuta a capire qual è il livello massimo e quello minimo dell’olio.
E’ utile, per controllare l’olio, accendere l’auto, spengerla subito dopo e attendere qualche minuto affinché l’olio scenda. Dovremo poi estrarre l’asticella, pulirla con un panno, inserirla nuovamente ed estrarla di nuovo. Se il motore non ha problemi, la traccia d’olio deve essere compresa fra la tacca del massimo e quella del minimo.
In ogni caso, comunque, il lubrificante dell’olio motore degraderà con il passare del tempo. Ecco quindi perché è importante effettuare su di esso il rabbocco, nel caso il livello sia inferiore a quello minimo previsto, oppure sostituendolo quando è stato raggiunto il valore chilometrico riportato sul libretto di uso e manutenzione del proprio veicolo.
Anche se va considerato il fatto che tale operazione varia dalla tipologia di olio utilizzato; generalmente, comunque, su di un’auto a benzina il lubrificante andrebbe sostituito ogni 20.000 chilometri. Su una alimentata a diesel, ogni almeno 30.000 chilometri. In molti però consigliano di prefissarsi una scadenza fissata ad un anno o 12.000 chilometri percorsi.