Un po’ ceca, un po’ giapponese, un po’ polacca ma in definitiva, con evidenti origini italiane. Questa piccola utilitaria fa davvero paura ed è la prova che “mixare” è bello, specialmente nel tuning.
Quante volte nella storia di Quattromania ci siamo imbattuti in vetture modificate in modo talmente evidente da sembrare finte? La piccola automobile di oggi, tra l’altro presentata in una tinta davvero improponibile, potrebbe batterle tutti soprattutto perchè si tratta di un’auto a motore posteriore che come sappiamo bene ha dei limiti dati dallo spazio del comparto per il propulsore alle modifiche che si possono fare. Teoricamente, almeno.
La protagonista del tuning letale di oggi è una nostra vecchia conoscenza ossia la Fiat 126 e già qui vi starete chiedendo cosa c’entra la Subaru in copertina: tranquilli, ci arriveremo a breve. La 126 è una delle utilitarie più diffuse del Gruppo Fiat non solo in Italia ma in tutta Europa. In particolare per vari motivi ed accordi economici che ci vorrebbe troppo per spiegare, l’auto è andata fortissimo in Europa dell’Est.
Nello specifico, ad apprezzare particolarmente la nostra super piccola è stata la Polonia che ha prodotto la Fiat 126 su licenza per un lungo periodo di tempo: la prima è uscita dalle fabbriche locali nel 1973 e l’ultima appena vent’anni fa nel 2000. La cosiddetta Fiat 126 Polski è una delle auto che vanno forte nel paese quando si parla di tuning. Quella di oggi poi è stata davvero portata al limite.
Un mix di culture
L’auto di oggi, questa Fiat 126p, è stata modificata pesantemente per raggiungere la potenza di oltre 300 cavalli anche se è difficile immaginare con precisione a che limite di cavalli arriverà in futuro quest’auto, pronta solo al 98% secondo i suoi creatori. In pratica, di fronte a noi abbiamo una vettura italiana prodotta in Polonia che monta un motore giapponese, l’EJ22 della famosissima Subaru Impreza che entra a malapena nel piccolo scomparto sul retro.
Ma aspettate perchè la storia non finisce qui: in un video su YouTube vediamo l’auto mentre viene testata dai folli meccanici che le hanno dato i natali – tenendola sotto i 4.000 giri per motivi di sicurezza – e scopriamo che quel motore Subaru così attrezzato viene niente poco di meno che da un’altra vettura oggetto di tuning, una Skoda 130, anch’essa a motore posteriore.
Pensate che giro ha fatto quel propulsore che può vantarsi di aver visitato mezza Europa prima di finire sul retro della nostra amata utilitaria che si presenta in una vivace tinta verdina. Per quanto riguarda le prestazioni, vi lasciamo un video che – come spesso accade in questi casi – parla da solo.