L’attenzione al Fisco è in cima alla lista del Governo. Soprattutto oggi che le casse dello Stato patiscono ulteriori ristrettezze
Come sappiamo, i controlli del Fisco sono sempre più stringenti in Italia. Lo dimostra, solo per fare un esempio, la lotta che il Governo sta facendo al denaro contante. Ma non è solo questo il campo da gioco. Anche le auto che possediamo sono al centro degli accertamenti. E non è a rischio solo chi ha un’auto lussuosa. Ecco i modelli più nel centro del mirino.
Secondo gli ultimi dati, le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-marzo 2022 sono aumentate di 18.987 milioni di euro (+11,9%) rispetto all’analogo periodo del 2021 grazie ad una variazione positiva delle entrate tributarie del 15,4% (+15.471 milioni di euro) e alla crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 5,9% (+3.516 milioni di euro).
I dati arrivano direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, prosegue il Mef, “si registra una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+13.621 milioni di euro, +13,7%); le variazioni risultano positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo (+1.501 milioni di euro, +84,2%) e per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali (+318 milioni di euro, +5,0%). Anche le entrate contributive registrano un aumento da ricondursi principalmente alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto del trascinamento della ripresa economica registrata nel corso del 2021”.
Auto e Fisco
Insomma, in un periodo in cui le casse dello Stato sono state ulteriormente prosciugate dalla pandemia e dai tanti bonus e incentivi elargiti, l’attenzione al Fisco è in cima alla lista del Governo. In tal senso, anche beni come le autovetture possono essere nel mirino.
Nulla di nuovo, potreste pensare. Sì perché le supercar, al pari di altri beni di lusso quali ville e yacht, da sempre sono attenzionate. Quello a cui, però, non eravamo abituati è che potessero finire nel mirino anche auto “normali”. Come quelle che ciascuna famiglia italiana potrebbe avere.
In particolare, l’attenzione è fissata sul superbollo, imposta che interessa i possessori di una vettura con potenza superiore a 185 kW, vale a dire 251 CV. Particolare interesse da parte dell’Agenzia delle Entrate, inoltre, sulle auto d’epoca e storiche. Le seconde sono quelle immatricolate da almeno 20 anni allo Storico della Federazione motociclistica italiana (Fmi), all’Automotoclub storico italiano (Asi) o ai registri Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo.
Ma nel mirino dell’Agenzia delle Entrate, anche il canone di leasing ed il bollo, nonché i costi di gestione di un’autovettura come il consumo di carburante o i costi per la manutenzione meccanica. Di conseguenza non serve avere una Ferrari per avere problemi, ma basta spendere eccessivamente per carburante o manutenzioni al proprio veicolo per ricevere un accertamento. Non solo per le auto, ma anche per moto, caravan, minicar e camper.