Rischia di far storcere il naso ai puristi ma è il futuro del marchio. Ecco la motocicletta ibrida italiana che si prepara a far vedere i sorci verdi alla Triumph. Ecco quando arriverà e quanto costa.
Nonostante le recenti vicende internazionali che mettono un enorme punto interrogativo sulla cosiddetta transizione ecologica, l’obiettivo dell’Unione Europea non cambia: entro il 2035 – dice Bruxelles – i veicoli a motore dovranno diventare l’eccezione, non la regola. E per quanto riguarda le due ruote, le cose sembrano molto simili al mondo delle auto.
Case come la britannica Triumph hanno già iniziato a presentare delle interessanti due ruote elettriche o ibride, capaci di azzerare o ridurre pesantemente le emissioni senza però rinunciare a quello sprint che un motociclista cerca indubbiamente da marchi così rinomati. E parlando di case famose, anche le italiane si stanno muovendo in questa direzione.
Tra i marchi italiani, è sicuramente il più famoso nel mondo secondo solo alla storica Moto Guzzi: parliamo di Ducati, brand capace di produrre bolidi come la Desmosedici e la Monster negli anni. Ma il nuovo prodotto della casa italiana, se tutto andrà come previsto, rinuncerà al tipico rombo del motore tradizionale in favore del sibilio dell’elettrico.
Disegnata da Daniel Kemnitz, la Ducati Ghost è una concept bike che interpreta in livrea moderna i modelli della casa italiana, facendo un salto nel futuro ma senza rinunciare alla tradizione sportiva del marchio. Dal canto suo, Ducati ha lasciato intendere che entro un anno, il marchio potrebbe intraprendere la strada dell’elettrico su tutta la linea.
La Ducati Ghost è un interessante concept che associa un motore bicilindrico tradizionale ad un propulsore elettrico, risultando una delle poche motociclette ibride concepite in questi anni. Sfortunatamente per chi ha gradito il modello sui social – e a vedere i commenti su Facebook non sono in pochi – difficilmente la vedremo in strada molto presto.
La Ghost è una semplice idea grafica realizzata con la benedizione del marchio ma nonostante la ricostruzione accurata del modello, per il momento non c’è nessuna notizia relativa all’ufficialità della sua costruzione anche solo in serie limitata. “I vantaggi di questa soluzione sono il fatto che la moto può muoversi silenziosamente nelle zone urbane e ridurre le dimensioni del serbatoio di benzina”, ha spiegato Kemnitz. Chissà che in futuro non ritroveremo questa soluzione su altre moto ufficiali del marchio.
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