Una storia che farebbe ridere se non facesse piangere quella di un cittadino della Capitale che per un errore decisamente insignificante ha visto la multa che doveva pagare salire vertiginosamente.
Ci sono storie così assurde che a leggerle viene da chiedersi se sono reali o meno. Purtroppo per l’automobilista che l’ha vissuta, quella di oggi non solo è reale ma pure documentata da diversi quotidiani. E’ una storia di distrazione, pagamenti errati e reazioni delle autorità competenti che fanno drizzare i capelli per la severità impiegata verso la persona che doveva solo pagare una banale multa.
La storia dello sventurato automobilista di Roma che evidentemente preferisce rimanere anonimo inizia il 18 aprile del 2019 ed è stata documentata da Antonio Longo del Movimento per la Difesa dei Cittadini e dal Corriere della Sera: l’automobilista ha lasciato la vettura in uno spazio riservato al mercato e la macchina, al suo ritorno due ore dopo, non c’era più, rimossa dal carro attrezzi. Fin qui, niente di strano.
Quando la persona che ha commesso l’infrazione si è recata a pagare i circa 250 Euro richiesti per le spese di rimozione e deposito, si è visto recapitare la multa per aver infranto il divieto ed è andato subito in tabaccheria per pagare anche quella. Per un errore di distrazione, non è chiaro se dell’automobilista o del tabaccaio, il pagamento di 29,40 Euro della sanzione non va a buon fine e mancano per l’appunto i 40 centesimi. E qui inizia la parte assurda…
Nessun avviso
L’automobilista dopo tre anni si è visto recapitare un avviso che gli intima di pagare ben 78,43 Euro, pena l’annullamento del versamento dei 29 Euri sborsati ormai anni fa. “L’aumento è del 20.000%”, dice Antonio Longo che ha preso a cuore il caso. Secondo quanto riportato dai giornali, a contribuire all’errore dell’automobilista o del tabaccaio ci sarebbe la pessima calligrafia del vigile che ha effettuato la multa che ha reso difficile leggere l’importo.
In tutto questo a quanto pare, l’automobilista non avrebbe ricevuto nemmeno un avviso in questi tre anni che lo mettesse al corrente dell’accaduto: zero. Le autorità lo hanno messo davanti al fatto compiuto solo quando la cifra è cresciuta in maniera mostruosa. Pensate se i centesimi fossero stati 99 a di che cifra staremmo parlando oggi…
La morale della storia purtroppo è chiara: quando c’è la burocrazia di mezzo, anche il più piccolo errore sia del cittadino, del tabaccaio o del vigile che ha scritto la multa può costare parecchio denaro a chi riceve una sanzione. Meglio controllare con molta attenzione che il pagamento di una multa sia stato fatto a dovere, per evitare di ritrovarsi una stangata del genere ad anni di distanza!