Il mondo dell’automobilismo è davvero pieno di veicoli velocissimi e straordinariamente prestazionali. Ma come questo, difficilmente se ne trovano. E’ unico, in tutti i sensi.
Di auto straordinariamente veloci, ne escono tantissime ogni anno. Vetture incredibilmente prestazionali, portate al limite dai migliori piloti al mondo. Ma se vi dicessimo che ne esiste una velocissima che si muove autonomamente senza bisogno di alcun sostegno umano? Non è fantascienza.
Un’automobile del genere esiste eccome, e si chiama Dallara AV-21. E’ stata programmata dal PoliMOVE Autonomous Racing Team del Politecnico di Milano ed è completamente italiana. E’, inoltre, diventata la prima auto da corsa a guida autonoma a superare il limite di 300 chilometri orari. Mica male, vero? Ad occhio – e cronometro – è davvero un grande risultato che merita a dir poco un approfondimento con i fiocchi.
309,3 chilometri orari. Questa è la velocità massima della Dallara AV-21, l’auto a guida autonoma più veloce al mondo. Tale valore, è stato registrato il 27 aprile scorso sul rettilineo della pista di atterraggio dello Space Shuttle al Kennedy Space Center della NASA di Cape Canaveral. Il record precedente, appartenente a Roborace, era di 282,4 chilometri orari.
Il Politecnico di Milano è stato l’unico team autorizzato a provare ad infrangere tale soglia. Il motivo? Tutto grazie alla vittoria ottenuta il 7 gennaio a Las Vegas nella Indy Autonomous Challenge, dove però la Dallara si era fermata a circa 278 chilometri orari di velocità massima. Tra qualche giorno, PoliMOVE tenterà di ripetersi in una pista vera: il circuito di Atlanta, e non un “solo” rettilineo.
Gran parte del merito di questa impresa, va al Professore Sergio Savaresi, che si occupa da ben vent’anni di controlli automatici in veicoli terrestri di ogni tipo: dalle bici elettriche alle auto, fino ai trattori. Il valore di oltre 300 chilometri orari, è stato calcolato come media su un chilometro di due tentativi consecutivi in direzione opposta al vento.
Tale soluzione, ha permesso di eliminare l’influenza del meteo e di stabilire fin dove la macchina sarebbe stata in grado di spingersi, se messa nelle condizioni di pista ideali. Infine, quindi, è stato raggiunto il risultato sperato dal team. Che attende nuove complicate sfide. Anche se, quanto fatto, potrebbe già bastare per renderci soddisfatti ed orgogliosi dei nostri connazionali. E, chiaramente, anche della mitica Dallara.
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