Uno storico marchio è arrivato a dover rinunciare la produzione di un iconico modello. La scelta pare chiara, molti appassionati rimarranno a dir poco delusi.
Uno dei brand più conosciuti ed apprezzati all’interno dell’automobilismo, è certamente quello della Mini. Il marchio appartenente al gruppo BMW, come molti altri post pandemia, è stato costretto a prendere scelte molto difficili. Ha dovuto interrompere la costruzione di tutte le varianti, dei suoi modelli, dotate di cambio manuale.
Il motivo, com’è facilmente intuibile, è dovuto alla carenza globale di semiconduttori; ma anche la guerra fra Russia ed Ucraina ha destabilizzato non poco i programmi di produzione dell’azienda. Tuttavia, però, non è ancora chiaro se si tratta di una decisione definitiva o meno. In un certo senso, comunque, non sorprende questa scelta. Più o meno per gli stessi motivi, Mini ad inizio 2022 aveva chiuso temporaneamente i battenti del suo stabilimento ad Oxford.
Mini interrompe così la produzione di automobili dotate di cambio manuale. Una scelta che fa male, soprattutto agli appassionati “puristi” delle quattro ruote, pensando pure al fatto che l’azienda aveva continuato a proporre cambi manuali su tutti i suoi veicoli – ad eccezione della Cooper SE elettrica.
Tale provvedimento, è necessario – secondo il costruttore – per evitare rallentamenti della produzione, e garantire così ai clienti le auto in tempi relativamente brevi. Tornando al cambio manuale, la situazione potrebbe migliorare nel 2023. La decisione presa sembra essere tale addirittura a livello globale.
Come biasimarli, comunque; la tanto decantata stabilità, è giustificata (o giustificabile, decidete voi) per la grande richiesta delle Mini sul mercato, che sono infatti ricercatissime. Nel futuro della casa costruttrice, in ogni caso, ci sono modelli come la nuova Countryman che potrebbe essere decisamente influenzata dalla scelta dell’azienda.
Come dimenticare poi anche una futura Mini 100% elettrica, una entry level con una batteria da 40 kWh e 300 chilometri di autonomia ed un’altra elettrica molto prestazionale (oltre 200 Cv di potenza massima). Insomma, tanti progetti che potrebbero essere decisamente “scombussolati” da questa novità di casa Mini, arrivata a dover risolvere alcune questioni molto spinose nel presente come nell’immediato futuro.
Come detto, è molto difficile dire se appena sarà superata questa crisi verrà reintrodotto il cambio manuale. Ma di sicuro, senza ombra di dubbio, in questa delicata fase per il marchio è bene non perdere la stabilità commerciale che l’automotive gli riconosce anche con il solo ausilio della trasmissione automatica. Ed in Inghilterra, questo, lo sanno benissimo.
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