Le multe non piacciono a nessuno, soprattutto quando si possono evitare. Ecco quando non pagarle e com’è possibile che in alcuni casi sia possibile non farlo.
Le multe non piacciono a nessuno. Questo è molto chiaro, non esiste automobilista che apprezzi di dover pagare una contravvenzione. Purtroppo, però, può capitare. Ne esistono di tutti i tipi, come previsto dal codice della strada. Una di cui si parla poco rispetto ad altre ma che in certi casi è evitabilissma, è quella che riguarda i parcheggi.
Ci riferiamo nello specifico a quelli a pagamento. Come fare ad evitare di pagarla? Innanzitutto, cerchiamo di capire quando siamo costretti a pagarla, tanto per iniziare. In diversi casi può capitare, ed in nessuno di questi può risultare piacevole.
Multa parcheggi: ecco quando bisogna pagarla necessariamente
Quando parcheggiamo la nostra auto in un parcheggio con strisce blu, dobbiamo pagare la sosta. Va quindi preso il tagliando ed esposto regolarmente sul cruscotto della macchina. Può però capitare qualcosa che ti fa ritardare il ritorno in auto: in questi casi, purtroppo, si rischia la multa. La multa per ticket scaduto, è legittima e non è possibile chiederne l’annullamento.
Se invece paghiamo il parcheggio ma ci dimentichiamo di esporre il ticket, si può richiedere l’annullamento. Ma ne vale la pena? Le spese processuali sono compensate e restano a carico dell’automobilista. E spesso, sono molti di più del valore della contravvenzione. In ogni caso, la multa – che può variare dai 42 ai 173 euro – può essere ridotta a 20,70 euro se pagata entro cinque giorni dalla notifica della stessa.
Inoltre, è bene sapere che per contestare una multa del genere, ci si può comportare in tre modi ben distinti; fare ricorso al giudice di pace entro trenta giorni dalla multa ricevuta; ricorso al prefetto entro sessanta giorni dalla notifica e infine, ricorso in autotutela all’organo che ha emesso la multa. Ad esempio, il comando della polizia urbana, se è stato un vigile a multarvi.
Multe per parcheggio a pagamento: come evitare di pagarle
Se hai acquistato il ticket per il parcheggio, ma hai dimenticato di esporlo o lo hai messo in maniera poco visibile, puoi contestare la multa. Devi però dimostrare che hai effettivamente pagato la sosta, esibendo così il tagliando originale. Importante, in caso di multa, è anche fare notare chiaramente la questione parcheggi.
Se la zona dove si è stati multati prevede solo parcheggi a pagamento, infatti, può essere contestata. Ogni comune è tenuto ad alternare aree a pagamento con altre gratuite. Eccezion fatta per le zone a traffico limitato, centri storici di particolare importanza e luoghi di particolare rilevanza urbanistica – ma se in questi luoghi ci sono troppi parcheggi a pagamento, l’automobilsita può comunque obiettare.
Se le strisce blu sono cancellate dall’usura del tempo o poco visibili, si può contestare il verbale – ma è difficile che verrete ascoltati, perché all’inizio della strada diffiiclmente non è presente un cartello che segnala l’inizio della sosta a pagamento con orari oe tariffa. Le multe sono illegittime pure se il comune aumenta parcheggi con strisce blu senza una logica motivazione.
Senza essa, le possibili multe possono essere considerate illegittime. Praticamente senza valore, sono pure tutte quelle multe per sosta sulle strisce blu. Se le aree di parcheggio sono state rese tali lungo la strada destinata al traffico con conseguente restringimento della carreggiata, le multe sono illegittime.
Ed attenzione pure ai vigili; per multarvi, devono avere una nomina avvenuta grazie ad una specifica delibera comunale. Ma se dipendono da una società che gestisce in appalto l’area di parcheggio – che magari detengono un accordo scaduto o non rinnovato – pure in questo caso le multe non valgono niente. Infine, la multa è contestabile pure in questo caso: siamo impossibilitati a pagare la sosta a causa della mancanza di denaro contante e la presenza di parchimetri non dotati di pos. Sono obbligatori infatti i pagamenti elettronici.