Questa volta, siamo stati noi italiani ad esagerare con un circuito di Formula Uno che è lungo circa cinque volte le dimensioni di uno tradizionale. Ecco la storia del tracciato più lungo che si sia visto.
In media, volendo tracciare una stima molto approssimativa, un circuito di Formula Uno è lungo sui cinque chilometri. Secondo le regole del Motorsport, una gara di Formula Uno prevede una distanza complessiva di 305 chilometri, il che spiega il grandissimo numero di giri che vengono svolti in questa particolare disciplina, con la sensibile eccezione del Circuito di Monaco che ha un’estensione complessiva di 260 chilometri, sommando i giri.
Come abbiamo visto già in passato però, le cose non sono sempre state regolamentate in modo così severo nella storia della Formula Uno, sicuramente lo sport con le automobili come protagoniste più famoso del mondo. Negli anni trenta, quaranta e cinquanta infatti, abbiamo visto molti circuiti inclusi nel mondiale anche con standard di sicurezza che ad oggi farebbero rabbrividire.
E tra i circuiti più controversi mai visti nella storia della Formula Uno, ne spicca senz’altro uno che non è diventato famoso per la sua spettacolarità o pericolosità ma per le sue dimensioni decisamente impressionanti che oggi sarebbero probabilmente improponibili per una gara regolamentare. Il circuito, situato in Italia, è semplicemente il tracciato più lungo mai visto nella storia di questo sport.
Operativo per una quarantina d’anni – dal 1924 al 1961 per essere precisi – il Circuito Stradale di Pescara situato nel nostro paese è il più grande tracciato di Formula Uno che si sia mai visto e su cui si sia corsa almeno una gara ufficiale. Naturalmente, viste le grandi dimensioni, il tracciato era caratterizzato da una certa varietà di paesaggi partendo dalla periferia pescarese passando per le aree urbane più affollate, chiuse al pubblico in occasione delle gare.
Ma esattamente, quanto arrivava ad essere lungo il tracciato in questione quando Pescara si fermava per il Gran Premio? la bellezza di 25,579 chilometri, ecco quanto! Una vera Odissea stradale che lo storico pilota Juan Manuel Fangio, alla sua prima partecipazione con i colori dell’Alfa Romeo nel 1950, stravolse raggiungendo una velocità media di 309 chilometri orari.
Il circuito stradale di Pescara però, come tutte le piste realizzate con questo sistema, suscitò parecchie obiezioni concernenti la sicurezza del tracciato al punto che negli anni sessanta venne definitivamente rimosso dal calendario del mondiale di Formula Uno. Alcuni monumenti dedicati allo sport e ai campioni che hanno percorso le strade della città per decenni rimangono tutt’oggi come ricordi di un circuito da record che detiene ancora oggi un primato imbattuto.
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