Tante le modifiche e i punti da chiarire su una vicenda annosa. Gli italiani sono in attesa di capire cosa cambierà
L’Italia è il Paese europeo che conta il maggior numero di autovelox installati sulle strade, con circa 8.000 apparecchi contro i 4.000 del Regno Unito, i 3.800 della Germania e i 2.400 della Francia. Gli autovelox in Italia comminano ogni anno circa due milioni e mezzo di multe.
Il decreto che definisce le regole sulle modalità di utilizzo degli Autovelox è previsto dall’art. 25 della legge n. 120 del 2010 di riforma del Codice della Strada, in cui si prescrive che “con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno, sono definite le modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni”.
Con la normativa vigente, per determinare l’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate. Ma negli anni sono arrivate migliaia di ricorsi perché gli autovelox installati sulle strade italiane non sono omologati, ma solo approvati. Differenza da poco? Assolutamente no.
Il viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli, rispondendo ad un question time presentato dal deputato di Forza Italia, Alessandro Baldelli, ha informato che “la Direzione generale per la sicurezza stradale del Mims, congiuntamente ai competenti uffici del Ministero dell’interno, sta proseguendo nell’attività di finalizzazione della bozza di decreto in parola, che sarà auspicabilmente esaminata dalla Conferenza Stato-città e autonomie locali entro il prossimo mese di giugno”.
Le regole sugli autovelox
Ebbene sì. Ancora un rinvio. “Al di là dell’ultimo slittamento annunciato dal governo, trovo comunque indecente che da 12 anni non si regolamenti in modo certo e una volta per tutte l’uso degli Autovelox” afferma Simone Baldelli, vicepresidente dei deputati di Forza Italia e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
Nuova fumata nera per il decreto che deve stabilire le modalità di collocazione e uso degli Autovelox sul territorio italiano. Un provvedimento atteso da 12 anni su cui ora il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha annunciato un ulteriore slittamento a giugno.
Ma cosa dovrebbe prevedere il nuovo Decreto? Chiarirà solo questa differenza o entrerà più direttamente nel merito della questione? In particolare, gli uffici stanno provvedendo all’adeguamento dello schema di decreto in funzione del quadro di riferimento normativo primario e delle recenti sentenze in materia di rilevamento della velocità dei veicoli.
Un provvedimento che, a distanza di 12 anni, ancora non vede la luce, nonostante a partire dal 2016 il Parlamento abbia chiamato più volte il Ministero dei trasporti a rispondere del ritardo. Il deputato Baldelli da anni si batte su questi temi. E’ anche autore del libro “Piovono multe!” in cui racconta anni di battaglie parlamentari in tema di multe e sicurezza stradale. E parla di un “intollerabile ritardo” che “agevola tutte le amministrazioni che usano lo strumento dell’Autovelox più per fare cassa che per fare prevenzione e sicurezza stradale”.