Essere a conoscenza dei prezzi carburanti è fondamentale per capire a quanto possa ammontare il costo di un rifornimento. Saperlo può essere importante anche se si sta pensando di cambiare vettura e si è indecisi non solo sul modello, ma anche sul tipo di alimentazione.
Ormai da mesi si registra un aumento quasi incontrollato ai prezzi carburanti, aggravata ulteriormente dalla situazione attualmente in corso in Ucraina. Tutto questo non può che pesare ulteriormente sulle tasche di molte famiglie, in modo particolare di chi ha registrato un forte calo del potere d’acquisto in seguito alle restrizioni introdotte per arginare la pandemia.
La situazione ha comunque fatto registrare un’inversione di tendenza, anche se sembra ancora presto per affermare che possa essere duratura. Sulla base dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla ‘Staffetta’, rilevati alle 8 di ieri, è soprattutto la benzina quella che ha fatto registrare il calo maggiore. In questo caso, infatti, il costo self service è pari a 1,774 euro/litro (-3 millesimi, compagnie 1,778 pompe bianche 1,763). Il diesel, invece, viene venduto in media a 1,779 euro/litro (+1, compagnie 1,782, pompe bianche 1,7).
Questa situazione invita quindi gli automobilisti a riflettere su quale alimentazione possa rivelarsi più conveniente.
Prezzi carburanti in aumento costante: scegliere l’alimentazione migliore è importante
Un aspetto che spesso si prende poco in considerazione quando si sta scegliendo quale auto acquistare è il tipo di alimentazione. Questa, infatti, può permettere di risparmiare almeno sul lungo periodo, nonostante magari il costo di vendita della vettura possa risultare più elevato.
E’ il caso del Diesel: in genere queste auto sono più care, ma nel rifornimento il risparmio è notevole rispetto alla benzina. Una tendenza valida anche quando i carburanti registrano una vera e propria impennata, come sta accadendo nell’ultimo periodo.
Se invece si preferisce andare più sul sicuro e puntare sulla benzina, il vantaggio economico è immediato nel prezzo di listino e nella manutenzione periodica.
Un’altra differenza evidente riguarda poi i consumi. Nel caso di un motore diesel è pari al 15% in meno rispetto a un motore a benzina.
I vantaggi resi possibili dai propulsori a gasolio non sono però finiti qui. Le emissioni di CO2 sono infatti inferiori del 20% rispetto a quelli a benzina. Questi rilasciano comunque un’ampia percentuale di particelle fini pericolose per la salute. Il problema può essere compensato in parte puntando su un modello dotato di filtro antiparticolato.