E’ una bella sorpresa per i collezionisti che prediligono le due ruote! Lasciarsi sfuggire questo rarissimo motorino che ha anticipato i tempi vent’anni prima sarebbe veramente un delitto. O no?
Le soluzioni ai problemi sembrano sempre ovvie dopo che qualcuno le ha trovate. Pensate al problema principale di un motorino: il mal tempo, naturalmente. Quando piove, il vostro scooter è in balia degli elementi e voi prendete inevitabilmente un’imbarcata d’acqua con conseguente raffreddore! Questo a meno che non siate alla guida di un BMW C1, noto scooter del 1999 che esibisce un utile tettuccio in fibra capace di offrire un po’ di riparo dalla pioggia.
Il C1 è attualmente fuori produzione ma abbiamo qualche fonte interessante che parla di un ritorno del mezzo sullo scafo di uno scooter della casa bavarese: ne abbiamo parlato in un vecchio articolo che potete recuperare…comunque, oggi non parliamo del C1 bensì del suo antenato spirituale che però viene da oltre Manica.
BMW in tutta sincerità non ha inventato nulla di così innovativo: già nel 1975 una coppia di eccentrici inventori aveva trovato una soluzione al maltempo per i motociclisti creando il Quasar, un piccolo e scattante scooter fornito di una sovrastruttura in fibra capace di tutelare il pilota dalla furia degli elementi in modo piuttosto ingegnoso.
Il Quasar è diventato un oggetto ricercatissimo nella cultura pop britannica: sfortunatamente, nessuna grande compagnia se la sentì di investire nell’invenzione che rimase quindi un prodotto di nicchia. Escludendo le numerose repliche, sono stati costruiti forse una ventina scarsa di Quasar e chi ne ha uno in condizioni di marcia se lo tiene ben stretto. Di solito.
Ora, il Quasar che troviamo in vendita probabilmente è ancora più raro della serie originale degli anni settanta: questo perchè si tratta dell’ultimo mezzo approntato da Malcom Newell, una delle menti responsabili dell’invenzione dello scooter. Malcom ci ha lasciato nel 1994 mentre stava ancora lavorando a questo motorino di nuova generazione, equipaggiato con un motore Suzuki di origine giapponese.
La persona che vende questo mezzo sembra esserne entrata in possesso in modo fortuito: a quanto pare, suo padre conosceva bene gli inventori e lavorava come fotografo con loro. “Non posso guidarlo per problemi alla schiena. E’ un mezzo incredibile, così avanti sui tempi“, scrive il venditore nell’annuncio. Ci crediamo benissimo, al punto che le circa 30.000 Sterline richieste per questo pezzo da collezione ci sembrano pure poche, tutto sommato.
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