Purtroppo, le truffe sono sempre dietro l’angolo anche in ambito automobilistico. Una in particolare, ha messo in difficoltà non poco le forze dell’ordine.
Car sharing, un modo davvero utile di noleggiare un veicolo da utilizzare come e quanto si vuole, pagandolo a seconda di quanto viene fatto uso dell’auto. Uno dei servizi di car sharing più diffusi in Italia, Enjoy, non porta però buone notizie in tal senso. Lo dimostrano ben duecento account falsi che hanno effettuato l’accesso a tale piattaforma.
Utenti con patenti rubate dalle foto trovate sui social, numeri falsi per l’attivazione del profilo sulla piattaforma e carte di credito che sono sempre risultate “a secco” o comunque con pochi centesimi all’attivo. Una situazione tutt’altro che piacevole insomma, che dopo due anni pare essersi finalmente conclusa, a seguito di un’inchiesta. Scopriamo come.
Dopo due anni, si è chiusa l’inchiesta per truffa e sostituzione di persona condotta dal Nucleo Crimini Informatici e Telematici della polizia locale, portata avanti in collaborazione con l’ufficio Security di Eni – azienda proprietaria di Enjoy. Questa operazione, condotta dalla pm Milda Milli e dal procuratore Eugenio Fusco, ha portato a settanta indagati ed ottanta capi di imputazione.
L’indagine è partita da un incidente avvenuto nella notte di Capodanno del 2020. Esattamente quando le forze dell’ordine sono state chiamate per un sinistro in cui era rimasta coinvolta pure un’automobile del servizio Enjoy. Alla guida della stessa, un uomo – conosciuto solo con le iniziali ‘B’ e ‘S’ – che dopo alcuni accertamenti si è scoperto essere il protagonista di questa truffa.
Gestiva infatti circa duecento account del servizio di car sharing. Ma come ha fatto BS a fregare un servizio di tale portata? E’ bene sapere che per potere noleggiare un veicolo Enjoy è necessario caricare la propria patente. Una precauzione necessaria per due motivi in particolare; l’azienda deve verificare che l’utente sia abilitato alla guida, ed in caso di incidente o di violazione del codice della strada è bene avere determinate informazioni.
L’uomo, però, era riuscito a sfruttare delle falle nel sistema di identificazione che gli permettevano di creare account utilizzando numeri di telefono falsi, carte di credito con pochi centesimi e patenti trovate in rete. Adesso, comunque, Eni ha cambiato il sistema di autenticazione per Enjoy.
D’altronde, queste falle aprivano a rischi non indifferenti. Chi aveva un account falso poteva guidare senza patente, chi faceva un incidente sperare di non essere rintracciato dalle forze dell’ordine. Con le carte di credito vuote, poi, il noleggio era praticamente gratuito. Senza dimenticare la possibilità di usufruire sul web di patenti autentiche con fini non esattamente felici.
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