Sappiamo già cosa state pensando: Maserati è una casa che produce auto sportive di lusso, cosa c’entra con il settore delle monovolume? Ovviamente, nulla. Forse per questo il progetto andò così.
Il mercato automobilistico è un po’ un terno al lotto: se una casa non esce mai dalla sua zona di comfort viene considerata noiosa ma se lo fa troppo viene considerata priva di personalità, specie se a farlo è un marchio che ha una storia quasi secolare nel campo del motorsport come Maserati. Il Tridente negli anni ci ha abituato a sportive ad alte prestazioni ed auto lussuose usate pure dal Presidente della Repubblica.
Correva l’anno 2000 quando la punta di diamante della Italdesign, Giorgetto Giugiaro, si cimentò in qualcosa di mai visto prima per il marchio italiano: erano gli anni in cui le monovolume sembravano davvero le auto del futuro con marchi come Renault che avevano addirittura disegnato un’intera serie di auto con forme di questo tipo, berlina e utilitaria incluse.
In seguito, sul progetto della monovolume Maserati, Giugiaro dirà: “Volevo solo fare qualcosa di diverso, qualcosa di mai visto prima”. Il designer italiano centrò senz’altro l’obiettivo. Che poi la vettura sia stata un enorme flop al livello economico è un altro discorso che adesso andremo ad approfondire. Esattamente, cosa è andato storto?
Un’accoglienza gelida
La prima e finora unica monovolume mai costruita dal Tridente, al secolo Maserati Buran, prendeva il nome da un vento gelido proveniente dall’est. Forse per questo fu molto fredda anche l’accoglienza della critica specializzata nei confronti del veicolo che costituisce un vero unicum nel settore. Lunga circa cinque metri, la Buran era un’auto sviluppata verticalmente, secondo le parole stesse dei ragazzi della Italdesign, perfettamente al passo coi tempi.
L’automobile poteva vantare qualche caratteristica decisamente signorile come i pannelli di legno che andavano ad abbellire l’abitacolo, i sedili in pelle scamosciata e le ampie vetrate che consentivano ai quattro passeggeri più un guidatore di godersi il panorama durante il viaggio. Per non parlare della carrozzeria cromata e del vivace motore ad otto cilindri Maserati da 370 cavalli.
Nelle intenzioni di Giugiaro e del suo staff, la Buran avrebbe dovuto costituire un’alternativa estroversa alla classica ammiraglia del marchio ma Maserati non considerò il progetto sufficientemente accattivante per cominciare anche solo una produzione in serie limitata. Ad oggi, ci resta solo l’incognita di come l’auto avrebbe potuto comportarsi sul mercato dell’epoca, sicuramente molto competitivo per una monovolume del genere.