E’ un caso che sta facendo discutere quello che si è verificato a Roma, “patria” delle buche nell’asfalto per eccellenza in Italia. Guardate cosa hanno detto in tribunale a questo automobilista.
Chi abita a Roma, sa bene quanto sia serio il problema delle buche nell’asfalto che spuntano fuori a cadenza regolare per varie cause. Pioggia, intemperie, scarsa qualità dell’asfalto, pessimi lavori di ristorazione del manto stradale: nonostante un investimento di 100 milioni di Euro molto recente per ristorare l’asfalto della Capitale, queste fastidiose incombenze continuano a disturbare i viaggi degli automobilisti, spesso con conseguenze tremende.
La lista di chi ha perso la vita in strada per colpa delle buche è troppo lunga per una città così importante: giusto due giorni fa sono state annunciate delle condanne per la vicenda del motociclista deceduto dopo aver preso una buca con la sua due ruote. Proprio un anno fa, il caso del giovane romano che è rimasto ucciso in un incidente dopo aver tentato – a quanto sembra – di schivare una vera e propria voragine in mezzo alla strada.
Un problema che nessuno sembra davvero in grado di arginare, insomma. Una cosa però è certa, bisogna vivere sulla luna per non accorgersi di questo problema e non esiste che un romano che prende abitualmente la macchina non sia al corrente di quanto è grave la situazione. Pensate quindi che smacco ha subito questo automobilista, “vittima” di una sentenza davvero assurda.
Oltre il danno, la beffa
Secondo una notizia confermata anche da testate ufficiali come Il Corriere della Sera, un automobilista romano avrebbe visto respinta la propria richiesta di risarcimento dopo un brutto incidente avvenuto proprio su una delle principali arterie stradali romane. La persona in questione avrebbe preso in pieno una buca nascosta dalla pioggia con il suo Porsche Cayenne, subendo danni valutati in ben 4.081 Euro da una perizia ufficiale.
Tenete a mente che parliamo di un SUV da varie tonnellate con una certa altezza da terra: pensate cosa sarebbe successo se a finire in quella voragine fosse stato un motorino. Comunque, l’uomo dopo l’urto ha pensato bene di togliersi dalla strada per non ostacolare il traffico prima di fermarsi per verificare l’entità dei danni.
E proprio questa sua decisione oculata – colmo dei colmi – gli è valsa il rifiuto di accedere ad un risarcimento: “La sentenza tiene conto del mancato ritrovamento di tracce di frenata o di testimonianze da cui poter ricostruire, anche in via presuntiva, la dinamica dell’incidente”, si legge negli atti che la Corte Suprema ha divulgato dopo il procedimento. Il problema è che se non avesse spostato l’auto, l’uomo avrebbe commesso un atto illecito, ostacolando la circolazione.
Secondo questa sentenza insomma, l’uomo per essere risarcito avrebbe dovuto lasciare in mezzo alla strada un mezzo lungo cinque metri fino all’arrivo della Polizia Municipale che avrebbe così potuto constatare che l’auto era effettivamente stata danneggiata dalla buca. Che idea vi siete fatti di questa vicenda? Noi la nostra ce l’abbiamo ma preferiamo mantenere un tono professionale ed educato…