Qualcuno di voi ha mai sentito parlare della Reyonnah? Improbabile, ecco perchè oggi vi presentiamo questa buffa automobile con un importante caratteristica nascosta sotto il telaio.
Correvano gli anni quaranta ed il mercato automobilistico non era ancora rigido e standardizzato come quell odierno: a quei tempi, creare un’automobile completamente fuori da qualunque logica era sempre un rischio ma poteva pure diventare un investimento fruttuoso. In questo contesto, il marchio Reyonnah inizia la sua breve storia.
Creata dall’inventore francese Robert Hannoyer – no, il fatto che il nome del marchio sia un acronimo del suo cognome non è casuale – la casa in questione restò operativa per pochi anni tra gli anni 40 e 50. Il primo progetto del marchio venne creato, si dice, proprio da Robert nel garage della moglie ed è una vettura piuttosto interessante.
Parliamo del triciclo a motore 175, una particolare automobile dalla linea pure piuttosto elegante che utilizzava una ingegnosa soluzione per poter parcheggiare dove venivano lasciate pure le moto. L’auto aveva originariamente quattro ruote, quindi perchè abbiamo parlato di triciclo? Bene, non sempre tutto è come appare in foto!
L’automobile era nata con due scopi: il primo, risparmiare più gasolio possibile perchè nel 1950, anno in cui l’auto venne finalmente presentata al Salone di Parigi dopo la tragica parentesi della Seconda Guerra Mondiale, la benzina scarseggiava. Il secondo, occupare poco spazio: e qui, Hannoyer si inventò una soluzione davvero interessante.
Il telaio della vettura poteva infatti essere sollevato frontalmente come vedete in foto e gli pneumatici potevano essere avvicinati fino a portare la vettura a quella che era a tutti gli effetti una configurazione a due o tre ruote. Questo però non serviva a farla circolare più agevolmente in mezzo al traffico ma a rendere il parcheggio più comodo: con due delle quattro ruote retratte infatti, l’auto entrava tranquillamente in un posteggio o box per moto!
La configurazione innovativa della Reyonnah 175 attirò tantissima attenzione da parte del pubblico francese. Purtroppo, nessuna delle maggiori case francesi del tempo si fece avanti per comprare il prototipo e Hannoyer, con tutta la buona volontà del mondo, non ebbe mai a disposizione i fondi necessari per avviare la produzione in serie. Peccato, un’auto simile sarebbe molto comoda ancora oggi.
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