Il compianto fondatore di Apple, Steve Jobs, ha un segreto. Ecco come nascondere due Porsche gli permise di avviare un importante soluzione economica assieme al collega Randy Adams.
Siate affamati, siate folli. Di chi è questa frase? Naturalmente dello storico CEO di Apple Steve Jobs che ci lasciò con queste parole motivazionali nel 2011 dopo una lunga battaglia contro il cancro che purtroppo l’imprenditore di successo e genio del marketing perse. Ma la scalata al successo di Steve è iniziata molto, molto lontano, addirittura negli anni settanta quando lavorava ad Atari, società di sviluppo per videogame.
Fondare quella che sarebbe diventata una delle ditte più famose ed importanti al mondo non fu certo una passeggiata per Steve Jobs e il suo amico Steve Wozniak che nel 1976 dovettero vendere le proprie vetture ed altri oggetti personali per lavorare sul progetto del personal computer Apple I, creato direttamente nel garage di casa!
Negli anni ottanta, con la società quotata in borsa, Steve consegnò le proprie dimissioni dopo una turbolenta situazione creatasi all’interno della sua azienda. Ecco che nel 1985 lo troviamo a capo della Next, azienda in cerca di finanziamenti. Per ottenere alcuni investimenti, l’imprenditore e futuro uomo più ricco del mondo decise che la sua Porsche, l’auto che amava guidare a quel tempo…doveva sparire!
Nascondila bene, mi raccomando!
Secondo una storia raccontata da Randy Adams, collaboratore di Jobs nel 1985 quando i due cercavano di attirare importanti investitori presso la Next, le Porsche che i due guidavano all’epoca giocarono un ruolo fondamentale in una importante mossa economica messa su dagli uomini di affari anche se non nel modo che pensate voi!
Un giorno – racconta Randy – Steve si presentò trafelato nel suo ufficio: il milionario texano Ross Perot sarebbe presto arrivato presso la sede dell’azienda per decidere se investire un importante capitale di 20 milioni di Dollari nella Next. Steve diede un ordine secco al collega: “Nascondiamo le nostre Porsche. Ross sta arrivando e pensa di investire nella compagnia, non deve pensare che siamo troppo ricchi”, furono le sue parole.
La decisione fu presa subito: le Porsche dei due affaristi – alcune fonti parlano di due 911 ma probabilmente si trattava di una coppia di Porsche 928, auto con cui Steve ha scattato diverse foto negli anni ottanta – vennero parcheggiate lontano dalla sede della Next. Fu una decisione vincente perchè l’azienda portò a casa l’investimento con il milionario texano che entrò a far parte del consiglio di amministrazione.
Che ne pensate di questa decisione e del ruolo giocato, anzi, non giocato dalla Porsche in questa vicenda? Voi avreste fatto lo stesso?