Lotus, marchio che ha recentemente chiamato una svolta definitiva nella propria produzone di automobili sportive, ha spesso sperimentato e creato soluzioni stilistiche molto particolari. Questa le batte tutte.
Il nome Lotus non ha bisogno di presentazioni nel mondo dell’automobilismo mondiale: fondata nel dopoguerra in Gran Bretagna, la casa ci ha deliziato negli anni con vetture ad alte prestazioni che rivaleggiano direttamente con il marchio Porsche per la supremazia sul mercato. Recentemente, il marchio ha detto stop alla benzina, annunciando che tutte le future Lotus saranno alimentate da motori Green.
Il marchio britannico ha sempre fatto parlare di se per la sua originalità ben prima di questa transizione ecologica. Prendiamo ad esempio uno dei suoi modelli più strani, la Lotus Europa del 1966. Questa sportiva due posti prodotta in poco meno di 10.000 esemplari era certamente una delle più ricercate vetture della categoria in Europa ai suoi tempi.
La creatura di Colin Chapman montava un motore originariamente prodotto dalla Renault che venne modificato tramite l’aumento della compressione, portando la potenza complessiva da 63 ad 82 cavalli sui primi esemplari, pesanti circa 700 chilogrammi. Un ottimo rapporto peso-potenza per l’epoca. Ma siamo sicuri che a colpirvi non sono state tanto le prestazioni quanto l’estetica della vettura.
La vettura aveva un design davvero sconvolgente e non solo per l’epoca: montare un motore modificato situato centralmente aveva richiesto qualche modifica strutturale e l’auto finiva per avere una bizzarra “gobba” posteriore, molto più evidente sulla S2 del 1968. L’intera struttura portante dell’auto era progettata seguendo il principio minimalista di Chapman.
Questa stranissima configurazione sarebbe diventata ancora più assurda sulla versione spider che, per citare la stampa americana, sembrava poter contenere un tagliaerba. Ciononostante, l’automobile venne largamente apprezzata dai suoi acquirenti: parliamo di un caso in cui l’originalità ha premiato, insomma. Tra una cosa ed un’altra, l’auto rimase in produzione fino al 1975 con qualche intervento estetico che non toccò però mai l’iconica gobba!
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Del resto, la buffa linea della Europa non faceva più tanto ridere in pista dove la vettura poteva toccare i 195 chilometri orari nelle sue versioni più aggressive, staccando uno 0-100 da ferma in circa 9 secondi. La Europa è stata poi riproposta in un moderno revival nel corso del 2006: della linea tanto originale però, non c’era più traccia e l’auto si ispirava palesemente alla classica Lotus Elise. I tempi cambiano.
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