D’obbligo tutti i condizionali del caso. Perché sulla vicenda sono ancora tante le ombre. A cominciare dai tempi della comunicazione del decesso
Tra circa un mese avrebbe compiuto 52 anni. Ma se ne è andato prima. Il mondo dei motori è costretto a registrare un altro, l’ennesimo, lutto. A perdere la vita, una leggenda del mondo dei motori.
In pista fin dall’età di 10 anni, pilota acrobatico tra i più influenti della scena. Ha iniziato ad allenarsi, con grandi risultati, nei parcheggi della sua Monaco di Baviera. A lui si devono alcuni record mondiali di livello incredibile.
Nel 1997, per esempio, stabilì il nuovo record nel salto in lungo oltre 33 persone sdraiate una accanto all’altra senza rampa. Una costante ricerca del miglioramento. Quando è caduto nell’aprile 1999 come parte del Guinness dei primati mentre cercava di battere il proprio record a causa di un difetto tecnico, ha subito diverse fratture scomposte. Dopo alcune operazioni e mesi di riabilitazione, si era ripreso così tanto da poter prendere nuovamente parte all’ErzbergRodeo e vincere anche questa competizione.
Questa sua inquietudine era evidentemente ciò che lo portava a migliorarsi. Ma, evidentemente, anche la spia di qualcosa che non andava dentro di sé. E arriva quindi così l’ennesimo lutto nel mondo dei motori. Questa volta non frutto di un incidente, ma di qualcosa che si cova dentro. Un malessere che puoi provare a combattere. Ma che, alla lunga, affiora. In tutta la sua drammaticità. Con il gesto fatale.
Forse è quello che è successo a Chris Pfeiffer, pilota acrobatico, trial ed enduro tedesco. Pfeiffer si è tolto la vita e la notizia è trapelata solo alcuni giorni dopo. Un grave colpo per il mondo dei motori dove Pfeiffer era e resterà una leggenda.
Ha vinto infatti la Red Bull Hare Scramble, che si svolge nell’ambito dell’ErzbergRodeo, quattro volte, è stato quattro volte campione del mondo di stuntman, quattro volte campione europeo di stuntman ed è stato, tra le altre cose, vincitore della German Trial Cup e German Trial Junior Campione.
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Una lista infinita di successi e record. Che, evidentemente, non hanno scacciato i fantasmi interiori di Chris Pfeiffer. Che, alla fine, hanno preso il sopravvento. Pfeiffer ha deciso quindi di farla finita, ponendo fine ad anni di sofferenze.
Da tempo, infatti, secondo quanto trapela, combatteva con una forte forma di depressione. Che, alla fine, evidentemente, ha preso il sopravvento. Ma sono d’obbligo tutti i condizionali del caso. Perché sulla vicenda sono ancora tante le ombre. Anche lo stesso decesso della leggenda, infatti, è stato comunicato alcuni giorni dopo.
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