Il mondo dell’automobilismo incrocia la sua lunga storia anche con una orribile tragedia che – soprattutto con quello che accade in questi giorni – ci è molto vicina: la Prima Guerra Mondiale. Ecco perché e come.
Come sta dimostrando purtroppo in questi giorni la tragedia umanitaria in Ucraina, se l’uomo è bravo nel progredire con la tecnologia che viene usata tutti i gironi, lo è altrettanto nel costruire macchine sempre più efficienti per fare la guerra. Fa impressione pensare che soltanto un secolo fa, la guerra si combatteva con quelle che erano poco più che automobili corazzate mentre oggi vediamo le drammatiche immagini di carri armati Main Battle Tank di ultima generazione che si fronteggiano in tremendi scontri.
Una delle primissime autoblindo mai impiegate in un confitto su larga scala fu la Minerva, una ingegnosa creazione che nel 1914 permise al piccolo esercito belga di opporre un’ostinata resistenza all’invasore tedesco, un po’ come sta succedendo in Ucraina dove i civili usano perfino i trattori per rallentare le operazioni dei russi. Questa macchina corazzata derivava da semplici automobili prodotte da un marchio di lusso, Minerva per l’appunto, attivo tra il 1900 ed il 1956 nel paese europeo.
Gli italiani non furono da meno e schierarono sul fronte austriaco un mezzo prodotto da una nota casa di auto di lusso: a quanto pare, a quei tempi Lancia non produceva soltanto lussuose torpedo. La casa italiana fu in grado di schierare pure la 1Z, un mezzo introdotto nel 1912 e prodotto in meno di un centinaio di unità che montava una blindatura leggera e varie mitragliatrici. La velocità massima? 60 chilometri orari, non pochi per un veicolo blindato dei tempi.
Certo, anche in seguito marchi come ad esempio la Porsche avrebbero prodotto carri armati ed altre tremende macchine destinate alla guerra ma qui parliamo di vere e proprie automobili con una blindatura improvvisata ed un paio di mitragliatrici come armamento. Oltre Italia e Belgio, anche l’allora Impero Britannico si dotò di mezzi simili, rivolgendosi alla casa di auto di lusso più famosa del mondo.
Ad impiegare molto le auto corazzate della Rolls Royce – chiamarle autoblindo è piuttosto fuorviante – furono soprattutto i soldati dislocati in Medio Oriente, comandati dalla storica e misteriosa figura di Lawrence D’Arabia. A fare da base per quella che venne semplicemente chiamata Rolls Royce Armoured Car, una delle auto ad oggi più rare e costose: proprio la Silver Ghost!
Nel 1914 con lo scoppio della guerra, la Rolls Royce ordinò la conversione di tutti i telai in produzione per l’auto in autoblindo che sarebbero via via diventate più moderne ed adatte alla guerra, fino a restare in servizio anche durante i successivi disordini in Irlanda e in alcuni casi la Seconda Guerra Mondiale.
Sarebbe bello sapere che oggi gli eredi di questi mezzi riposano nei musei come monito contro la guerra: sembra però che l’essere umano non abbia imparato poi molto dalla tragedia della Prima GuerraMondiale, purtroppo.
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