Stiamo patendo tutti i rincari esorbitanti. Ma ecco cosa sta per accadere nel nostro Paese dopo le richieste degli schieramenti politici
Le richieste sono bipartisan. Dalla Lega a Fratelli d’Italia. Passando per il Partito Democratico. Tutti vogliono il taglio delle accise per frenare il costante caro prezzi di carburante e gas, scaturiti dalla guerra che sta insanguinando l’Ucraina. Ecco cosa farà il Governo presieduto da Mario Draghi.
Dicevamo di richieste bipartisan. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, chiede un incontro al governo sul caro energia. Lo ha dichiarato lo stesso leader dei 5 Stelle, l’ex primo ministro Giuseppe Conte: “Dobbiamo provvedere per almeno due trimestri: siamo in totale emergenza, non possiamo concedere e permettere che l’Italia si fermi. Si fermano i pescatori, rischiano di fermarsi gli autotrasportatori, i rider e così via”.
Questa la ricetta dei 5 Stelle: “Basterebbe intervenire con una rimodulazione delle accise e poi, con un meccanismo di solidarietà, potremo trasferire a chi ha avuto più profitti in questo periodo a coloro invece che sono più in difficoltà i questo momento” ha detto Conte.
Ma una voce si leva anche da Forza Italia. E proprio dal leader forzista, Silvio Berlusconi, anch’egli ex premier. Il presidente azzurro osserva che “i prezzi della benzina e del gasolio hanno raggiunto record storici in Unione europea. In Italia hanno raggiunto rispettivamente i 2,2 e 2,1 euro per litro, con un aumento in un anno di 70 centesimi, il 50 per cento in più”
“Ho chiesto con una interrogazione alla commissione europea se intende inserire un’aliquota massima di accisa da applicare a ogni Stato membro, quali misure intende adottare per compensare gli Stati membri più colpiti dalle mancate importazioni petrolifere dalla Russia” ha proseguito Berlusconi.
Cosa farà il Governo?
La tassazione italiana – infatti – pesa per la metà del prezzo totale a litro, con un’accisa di 63 centesimi sul gasolio e 73 sulla benzina. A questo va sommata l’Iva al 22 per cento. Per questo, oggi, 70 mila mezzi pesanti, non potendo far fronte ai rincari, sono rimasti fermi, mettendo a rischio i rifornimenti di generi alimentari. Come sappiamo, infatti, la gran parte del trasporto, nel nostro Paese, è su gomma.
E, allora, cosa intende fare il Governo presieduto da Mario Draghi? Secondo quanto trapela, l’Esecutivo sarebbe pronto ad approvare un Decreto Legge, con il taglio delle accise di circa il 10%. Per qualcuno va bene, per altri sarebbe l’ennesima mancia agli italiani.
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In ogni caso, tutti chiedono massima velocità al Governo, senza aspettare i tempi pachidermici di Bruxelles. Se davvero il Governo deciderà per il taglio delle accise, benzina e diesel costerebbero circa 23 centesimi in meno al litro.
Il risparmio ci sarebbe, è vero. Ma il carburante continuerebbe comunque a costare più di due euro al litro. 2,1 euro, per la precisione. A fronte dei 2,3 attuali.