Auto elettriche, quando cambia davvero tutto. La crisi internazionale pare molto chiara da settimane, e le conseguenze colpiranno duramente anche il futuro dell’automotive.
Gli effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni comminate alla Russia evidenziano problemi non da poco anche per tutto il resto del mondo. Sono incrementati notevolmente i costi di alcune materie prime, tra cui il Nichel. Una risorsa fondamentale per il futuro dell’automotive e, soprattutto, per quello delle auto elettriche.
Per chi non lo sapesse, infatti, per realizzare le batterie di queste automobili serve tantissimo Nichel. Facciamo un semplice esempio; una Tesla Model 3, con batteria da 60 kWh, ha bisogno di oltre 47 chilogrammi di Nichel.
La Russia ne è uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo. Chiaro quindi che l’impatto delle sanzioni ha aumentato il costo di questa materia prima alle stelle.
Il rischio quindi è quello di condizionare fortemente anche i costi di produzione dei veicoli elettrici, che comunque già prima di questa situazione complicata non erano affatto semplici da sostenere.
L’automotive sembra aver chiaramente intrapreso la strada della completa elettrificazione. Le automobili a benzina e diesel in futuro saranno “sostituite” sempre di più dai veicoli ibridi ed elettrici, con quest’ultimi destinati a diventare il riferimento assoluto del mercato. Al momento, però, c’è una “frenata” in tal senso.
Il costo delle auto elettriche è ancora molto elevato, soprattutto perché le batterie costano molto ed incidono in maniera significativa sui costi di produzione e sul prezzo di vendita dei mezzi elettrici.
Se poi aggiungiamo l’aumento del costo del Nichel, tutto è reso ancora più complicato. Proprio per questo, la situazione attorno al metallo potrebbe diventare molto presto una problematica notevole per i produttori automobilistici di tutto il mondo. La London Metal Exchange (LME) ha già interrotto le contrattazioni sul metallo in questione.
Forse cambieranno le cose la prossima settimana, ma al momento rimane tutto fermo. Prima dell’invasione della Russia in Ucraina, il prezzo di questa materia prima si aggirava intorno ai 20.000 dollari, mentre adesso è aumentato addirittura del 197%.
Roland Zenn, Manager Purchasing Battery Material di Fararis, ha affermato di recente che il costo di una batteria da 60 kWh di una Tesla Model 3 raggiungerebbe cifre elevatissime. Solo per i soli prodotti chimici catodici di una batteria, il costo aumenterebbe di oltre il 400% rispetto all’anno scorso (secondo le quotazioni attuali), con l’impatto maggiore dovuto proprio al Nichel.
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Senza dimenticarci dei rincari registrati dal Lito e dal Cobalto, già in crescita da mesi. Ma siccome questa situazione potrebbe rallentare eccome la produzione di veicoli elettrici nei prossimi anni, quale soluzione adottare? Magari riducendo la capacità delle batterie – che però ridurrebbe la competitività delle auto elettriche, causa autonomia inferiore.
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