A volte, una nostra passione può suscitare ilarità nel prossimo ma ignorare le critiche e andare per la propria strada è sempre la scelta migliore, specialmente se le critiche ricevute sono sessiste ed ignoranti.
Può capitare che in determinati settori, la mentalità retrograda del “Ma una donna non può fare questo lavoro” – o perché no, il contrario nei confronti di un uomo – mini l’autostima di chi decide di seguire una passione “non convenzionale”. Questo è successo anche ad Alex Hirschi, blogger e presentatrice che con la sua smisurata passione per le supercar ha creato una carriera che le ha permesso di viaggiare per il mondo a caccia dei raduni di auto più interessanti.
Classe 1985, la giovane australiana ha sempre sentito dentro di se un fortissimo richiamo verso il mondo dell’automobilismo che ha finito per donarle sicuramente la fama ma soprattutto un lavoro che per anni ha sognato, anche grazie ai social network che Alex usa spesso per tenersi in contatto con migliaia di fans in tutto il mondo. Il suo canale YouTube “Supercar Blonde” in particolare ha ben 7,5 milioni di seguaci!
Ma la strada per la giovane non è stata spianata: in un’intervista, la modella australiana denuncia una certa ostilità incontrata a causa della sua passione prima che finalmente arrivassero il giusto successo e riconoscimento verso il suo lavoro. E, non ce ne vogliano i lettori di sesso maschile, sembra proprio che siano stati proprio i maschietti appassionati di auto a dare più problemi ad Alexander…
Mormorii di scherno
Alexander ha raccontato di aver trovato parecchie difficoltà nell’inserirsi in un ambiente che per anni è stato tradizionalmente – ed erroneamente – appannaggio esclusivo di uomini: “Vivendo a Dubai, ho coltivato questa passione per le supercar. Ad un certo punto mi sono detta ‘buttati’ ed ho lasciato il mio lavoro per seguire questo hobby”, ricorda la ragazza.
“Non mi sono solo sentita giudicata, sono stata criticata pesantemente. Ero sempre l’unica donna agli eventi del settore e venivo bullizzata dagli altri dietro le quinte. La gente mormorava e rideva quando entravo io”, la testimonianza di Alex. Ma le critiche non sono arrivate soltanto per questioni di maschilismo.
“Volevo parlare di auto in modo semplice, alla gente comune. Ma più cercavo di usare termini semplici, più subivo critiche e venivo osteggiata dai ‘puristi'”. Ad oggi però, tutte queste critiche sono state zittite da un’enorme successo: “Mi viene da darmi un pizzicotto per svegliarmi dal sogno quando le star del settore mi chiedono un parere su questa o quella vettura”, dice la ragazza. La morale è semplice: non sempre le critiche sono costruttive, tante persone sono semplicemente invidiose…
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