Il merito di questa creazione è di un’azienda di carrozzieri torinese. Ma fu la stessa Fiat ad “ammazzarla”: produzione terminata nel 1991
La Fiat 127 è un’auto storica prodotta dalla casa automobilistica torinese. Ha segnato un’epoca. Certamente non come la 500. Ma comunque sia ha saputo dire la sua per oltre quindici anni, al pari di altri modelli. La Fiat l’ha mantenuta in listino dal 1971 al 1987. Ma una Fiat 127 come quella di cui vi parliamo oggi, probabilmente non l’avete mai vista. O non la ricordate.
Il merito di questa vettura molto particolare è della carrozzeria torinese Coriasco, che si cimentò in varie versioni che partivano dalla base di una Fiat 127. Fondata da Giuseppe Coriasco nel 1938, l’azienda di questo carrozziere torinese si specializzò nella trasformazione di Fiat in veicoli commerciali.
Tra le 127 lavorate da Coriasco, ricordiamo innanzitutto la 127 Coupé anno 1971 oneoff, Salone di Torino basata sulla 127 prima serie 2+2, colore rosso (linee di cintura simili alla Lamborghini Jarama). La “semplice” 127 Familiare. Poi la 127 Coupé anno 1977 oneoff Salone di Ginevra restiling (del modello 1971) bicolore Grigiochiaro/Grigioscuro. La 127 Furgoncino. E, infine, la 127 Farm, basata sulla 127 seconda serie ma con la parte posteriore rialzata, che richiama gli stilemi della Matra-Simca Rancho.
Quella di cui vi parliamo.
La 127 Farm di Coriasco
Oltre a furgoni e camion, Coriasco realizzò anche molte autovetture, praticamente tutte Fiat convertite. Tra questi c’erano auto sportive e Fiat di lusso agghindate, ma di gran lunga le più comuni erano conversioni pratiche di Fiat banali, comprese le station wagon.
Uno di questi era la Coriasco 127 Farm. Coriasco ha quindi trasformato la Fiat 127 normale in una station wagon, offrendo uno spazio per i bagagli molto più ampio rispetto alla berlina. Lanciata nel 1973, si inseriva al di sotto della 128 station wagon della Fiat, che a quel tempo era sul mercato da tre anni. Nonostante il prezzo fosse simile – 1,2 milioni di lire – il fatto che la 127 Familiare di Coriasco utilizzasse il motore più piccolo ed economico da 0,9 litri la rendeva attraente per le famiglie italiane attente al budget.
La Coriasco 127 Farm, quindi, è una sorta di Range Rover ante litteram, richiamandosi al Matra-Simca Rancho, ma che aveva anche la linea del tetto scalata, con una sezione posteriore più alta. Anche i finestrini erano più alti e davano all’interno una sensazione più ariosa. Omologata per cinque passeggeri, la Coriasco Farm è stata commercializzata come un vero e proprio veicolo polivalente: station wagon, veicolo da lavoro e auto vacanza/tempo libero.
La potenza proveniva da un motore Fiat 903 cc standard. Nonostante le sue pretese 4×4, la 127 Farm era a trazione anteriore. Ma fu la stessa Fiat, di fatto, a decretarne la fine, quando lanciò la linea dei crossover. Su tutti, si ricorderà la 127 Fiorino Panorama, una versione per il trasporto di passeggeri del furgone Fiorino, completa di finestrini laterali e sedili posteriori longitudinali.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Avete mai visto la Fiat 127 “Slava”? Lo “scarto” italiano più criticato dalla stampa mondiale Foto
Fu così l’inizio della fine per la Farm, che è uscita dalla produzione nel 1991.