Icone di stile o auto tamarre? Le auto con l’apertura ad ali di gabbiano dividono sempre. Ecco una carrellata con qualche curiosità
Per qualcuno delle icone di stile, simbolo del lusso sfrenato, vere e proprie supercar capaci di sfrecciare a velocità supersoniche grazie alla loro aerodinamicità. Per qualcun altro, delle vere e proprie “tamarrate”. Da sempre, sulle auto con le portiere ad apertura ad ali di gabbiano ci si divide. Ma le conoscete tutte? Alcune sono famosissime. Altre semisconosciute. E c’è anche qualche insospettabile. Ecco una carrellata.
La più iconica, quella che scalda maggiormente il cuore dei nostalgici, è senza dubbio la DeLorean DMC12. L’auto di “Ritorno al Futuro” e delle avventure di Marty McFly e del dottor Emmett Brown. Nato da un’idea dell’ex dirigente della General Motors John Zachary De Lorean, è stato l’elegante corpo coupé dell’auto che ha attirato la maggior parte dell’attenzione in virtù del suo metodo di costruzione. Prodotte circa 9.200 DeLorean, di cui circa 6.500 sopravvivono oggi.
Proseguiamo con l’Aston Martin Bulldog. Aston ha cercato di conquistare le luci della ribalta con questa supercar a forma di cuneo ultra al Salone di Los Angeles degli anni ’80, alimentata da una versione biturbo del suo fedele motore V8 da 5,3 litri. Prodotta nel 1979 dalla casa automobilistica inglese, con una produzione fissata tra i 12 e i 25 esemplari. Se ne realizzò solo uno.
Una specie di meteora la Marcos GT XYLON. Furono costruiti solo nove esemplari tra il 1959 e il 1960. Era alimentato da una scelta di motori Ford che variavano da 997 a 1498 cc e aveva componenti dello sterzo e delle sospensioni Standard 10 e Triumph Herald. Trentanove sono state composte fino al 1963. Soprannominata “Il brutto anatroccolo”. Altro che ali di gabbiano!
Passiamo poi alla Mercedes-Benz SLS AMG. Le porte ad ali di gabbiano sono completamente manuali. Il propulsore utilizzato dalla SLS AMG è il motore M159, un’evoluzione del V8 M156 già utilizzato su altri modelli ad alte prestazioni della Casa. Si tratta di un 6,2 litri di cilindrata.
Alcune fanno parte del mito, come quella di Edward Straker, personaggio della serie TV britannica di fantascienza UFO e di cinque film tratti dalla medesima serie, dove viene sempre interpretato da Ed Bishop. Semisconosciuta, invece, la Bricklin SV1, unico modello di Bricklin, prodotto per il solo mercato degli Stati Uniti d’America. Così come la Eagle SS, con una velocità massima di 200 chilometri orari, che deriva da un kit americano chiamata Cimbria. E, tra queste meteore, anche la Mazda AZ-1, prodotta tra il 1992 e il 1994.
Le supercar
Come detto, l’apertura ad ali di gabbiano è spesso associata alle supercar. E spesso non si sbaglia. Come la Lamborghini Marzal, concept car presentata dalla casa automobilistica italiana Lamborghini al salone dell’automobile di Ginevra del 1967. Un’enorme quattro posti, con tutti i lati vetrati dell’abitacolo che si sollevavano per consentire l’accesso sia ai sedili anteriori che a quelli posteriori. Il propulsore, 6 cilindri e 1.965 cm³ di cilindrata, fu ottenuto sezionando in due il 12 cilindri della Lamborghini Miura. La trasmissione era a 5 rapporti.
Un’auto che fa il paio con la Pagani Huayra. Gran parte del suo corpo è dotato di un’aerodinamica attiva e quindi le porte ad ali di gabbiano della Huayra sono quasi una delle sue caratteristiche più banali. Pagani, da sempre, fa rima con velocità. La Huayra è spinta dal Mercedes-AMG V12 M158. Il propulsore, un biturbo da 5.980 cm³, eroga 700 CV nella versione standard e 730 in configurazione hi-power, oltre ad una coppia di 1.000 Nm (1.100 la hi-power), sufficiente a spingere la Huayra a 370 km/h, velocità massima dichiarata dalla Pagani.
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Affonda le sue radici nel romanticismo dell’automotive la De Tomaso Mangusta. L’auto dell’italo argentino che sfidò la Lamborghini. Per la carrozzeria, De Tomaso si affidò a un fuoriclasse. Giorgetto Giugiaro. Venne fuori un modello elegante e aggressivo, anche grazie all’enorme parabrezza della Mangusta. Giugiaro sulla Mangusta realizza un esercizio estetico fatto di ricercatezza esteriore. Montava un motore l’otto cilindri a V Ford 289 da 4,7 litri, elaborato dalla De Tomaso fino a raggiungere i 306 CV.
Infine l’insospettabile. Non avremmo immaginato che anche Peugeot si iscrivesse alla lista delle auto con l’apertura ad ali di gabbiano. La Peugeot 905 è una vettura da competizione costruita secondo il regolamento FIA Gruppo C e schierata dalla casa francese nel Campionato mondiale sportprototipi dal 1990 al 1992 e nella 24 Ore di Le Mans, entrambi vinti. I finestrini con apertura ad ali di gabbiano fungono da portiere.