A volte, un’occasione di divertimento come una gara di automobili può tragicamente diventare una strage. Esattamente quello che successe in una nota competizione poco meno di settant’anni fa.
A volte, la vita ci ricorda nel modo peggiore e più brutale che le tragedie possono scatenarsi nel giro di pochi istanti. Pensate alla guerra che in questi giorni sta scoppiando l’Ucraina, scoppiata in sordina, quasi all’improvviso. Quello con una guerra è un paragone infattibile, nel caso dell’episodio di cui vi parleremo oggi, ma ciò non toglie che l’incidente avvenuto nel 1955 alla gara di endurance più famosa del mondo abbia lasciato un segno oscuro nella storia dell’automobilismo sportivo.
Correva l’anno 1955: la famosa gara di resistenza delle 24 Ore di Le Mans si apprestava a cominciare con la Jaguar favoritissima, con la sua bellissima D-Type. Quell’anno, partecipavano pure la Mercedes-Benz, la Austin Healey, la Ferrari e la Porsche, tutte in lizza per aggiudicarsi il primo posto della prestigiosa competizione.
Nessuno poteva immaginarlo ma proprio quell’edizione così attesa della nota gara avrebbe segnato quello che per numero di vittime e feriti è a mani basse il peggior incidente della storia del motosport con quasi 200 persone rimaste coinvolte nel drammatico scontro.
L’incidente ebbe luogo durante il 35esimo giro quando la Jaguar D-Type del pilota britannico Michael Hawthorn, dopo aver doppiato Lance Macklin sulla sua Austin-Healey, frenò per entrare ai box. Il pilota appena sorpassato perse il controllo dell’auto, spiazzato dalla manovra, finendo in mezzo alla carreggiata, sulla traiettoria delle altre auto.
Proprio in quel momento, sopraggiunse a tutta velocità la Mercedes-Benz di Pierre Levegh che cercava di tenersi nella scia di Hawthorn per sorpassarlo: l’auto travolse in pieno la Austin sollevandosi in aria e colpendo con violenza terribile la barriera dietro alla quale si trovava il pubblico, finendo in mille pezzi e prendendo fuoco. Il pilota morì sul colpo, così come altre 83 persone sulla tribuna che vennero travolte dai pesanti detriti.
Le ambulanze ed i vigili del fuoco raggiunsero il luogo dell’incidente, riuscendo a soccorrere i ben 120 feriti più o meno gravi che portavano i segni dell’incendio. La gara non venne sospesa perchè gli organizzatori temevano che l’uscita degli spettatori avrebbe impedito ai soccorritori di raggiungere gli spalti, almeno questa è la versione ufficiale tramandata dalle cronache.
L’incidente ebbe ovviamente importanti conseguenze sulla sicurezza in pista: numerose competizioni automobilistiche vennero sospese negli anni a seguire in Svizzera e negli USA, in attesa di importanti indagini volte a migliorare i sistemi di sicurezza per impedire tragedie simili. Mercedes-Benz dal canto suo si ritirò dalla competizione a cui fece ritorno soltanto nel 1987. Al giorno d’oggi per fortuna, le migliori misure di sicurezza in vigore fanno si che incidenti simili siano sempre più rari.
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